Nuova stangata sulle sigarette elettroniche
Il tabacco uccide oltre 6 milioni di persone nel mondo e 600 mila di queste non sono nemmeno fumatori, ma vittime del fumo passivo. In Italia sono circa 80 mila le morti per patologie fumo-correlate, di queste 30 mila per tumore del polmone. Sempre in Italia i decessi dovuti alle conseguenze del fumo sono 83 mila l’anno, praticamente il 14,2% di tutte le morti. E non solo per il tumore al polmone e ad altri organi, ma anche per i gravi danni causati all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.
Sono ancora tanti i ragazzi col vizio della sigaretta: rispettivamente il 23,5 per cento della popolazione di 15 anni e più e il 20 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni.
Il problema fumo dunque è ancora presente nel nostro Paese ed è un’ “emergenza” che riguarda 12 milioni di italiani, di cui un 1.2 milioni sono i giovani tra i 15 e i 24 anni e ben 130.000 i giovanissimi tra i 15 e i 17 anni di età. La previsione dell’OMS è che, se non saranno adottate misure efficaci, le morti attribuibili al fumo potranno divenire 8.3 milioni nel 2030.
Che fumare faccia male, molto male, non è solo scientificamente provato, lo sanno proprio tutti, ormai. Di fronte a questi dati è importante sottolineare quanto sia fondamentale rendere sempre più incisivo il lavoro di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini. Da alcuni anni sono sul mercato le e cig come ausili per smettere di fumare, ma il dibattito sulla loro validità è ancora aperto. L’Istituto Superiore di Sanità “supporta l’approccio rigoroso dell’Organizzazione mondiale della sanità in materia di sigarette elettroniche, auspicando che solo l’evidenza scientifica guidi ad un approccio di sanità pubblica”. Lo afferma il commissario straordinario dell’Iss, Walter Ricciardi, replicando alle critiche dell’oncologo Umberto Veronesi alla posizione dell’Oms, che ha raccomandato di vietare la vendita di e-cig ai minorenni e il loro uso negli spazi pubblici chiusi.
Le e-cig, afferma l’organizzazione “non son innocue” e “le evidenze scientifiche che facciano smettere di fumare sono limitatissime”.
Io sarò un pesce fuor d’acqua ma grazie alla sigaretta elettronica ho abbandonato definitivamente le sigarette analogiche.
Detto questo, dal 1 gennaio 2015 in seguito ad un decreto attuativo della Delega fiscale, sono entrati in vigore ulteriori rincari per le e-cig. Si tratta di una vera e propria stangata sia per i consumatori che per i rivenditori. Infatti per ogni ricarica da 10 millilitri è stata prevista una tassa di 3,73 euro + iva, quindi circa 4,50 euro.
Tali rincari, secondo gli operatori del settore hanno comportato un aumento dei prezzi che si attesta intorno al 150%. Numerosi i ricorsi presentati ai Tribunali Amministrativi. Nel frattempo molti rivenditori non hanno avuto altra scelta che quella di abbassare la serranda..