MUSA: Museo della Ceramica di Savona
Devo dire che fa sempre piacere tornando nella città natale trovarla arricchita di qualche novità.
Ma quella che ho trovato questa volta è talmente straordinaria che merita di essere ricordata.
Nei secoli passati Savona è stata terra di artisti della ceramica, che tuttora prospera nella vicina Albisola, e con molto orgoglio in tutti i musei del genere del mondo che ho visitato ho sempre trovato almeno un oggetto proveniente dalla mia città!
Ora Savona si è dotato di uno straordinario museo, inaugurato il 15 dicembre dello scorso anno, che riporta solo pezzi unici per la loro bellezza, disposti in modo moderno e gradevolissimo.
Nel Museo trovano spazio le raccolte di proprietà della Pinacoteca Civica – l’antica vaseria dell’Ospedale San Paolo, la prestigiosa donazione del Principe Boncompagni Ludovisi e i pezzi donati o in deposito alla Pinacoteca a partire dal 2011 (raccolte Folco e Figliolia), ai quali si aggiungono le ceramiche acquistate nel tempo dalla Fondazione A. De Mari (quella della Cassa di Risparmio di Savona), come il corredo della farmacia Cavanna, la collezione Bixio e importanti opere tratte dalle edizioni della Biennale della Ceramica, realizzate da noti artisti e designer contemporanei fra cui Michelangelo Pistoletto, Adrian Paci, Yona Friedman, Alberto Garutti, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Pekka Harni e Franco Raggi.
Fra questi non posso non segnalare la notevole opera “il Tempo” del mio compagno di banco delle elementari maestro di fama internazionale Sandro Lorenzini.
La visita al Museo della Ceramica inizia in piazza Chabrol, all’ingresso della Pinacoteca Civica e termina nel Palazzo del Monte di Pietà, con lo scalone aperto su via Aonzo, in prossimità del Complesso Monumentale della Cattedrale. Il percorso si articola su quattro livelli ed è organizzato per singole raccolte, cui si alternano sezioni ordinate secondo una disposizione cronologica e tipologica.
Completano la visita gli strumenti multimediali, realizzati da “Mizar per la divulgazione scientifica”, di Paco Lanciano, tra cui emerge la quadrisfera, una struttura, mai incontrato nulla di simile nei miei viaggi, che permette di assistere a una suggestiva narrazione della storia e degli sviluppi della ceramica ligure, con un gioco di specchi veramente straordinario. Una vetrina interattiva multimediale dà invece vita a racconti che ci introducono ai diversi segreti della lavorazione della ceramica.
Meritano una menzione d’onore gli autori del progetto di restauro Armellino & Poggio Architetti Associati, lo Studio di Architettura Fallucca e l’Architetto Marco Ricchebono, chiamati dalla Fondazione alla ridefinizione degli spazi individuati per ospitare il nuovo museo sia dal punto di vista strutturale sia di quello dell’allestimento.
L’ubicazione del museo all’interno del quattrocentesco Palazzo del Monte di Pietà ha infatti reso necessaria l’adozione di soluzioni architettoniche indirizzate in primis alla conservazione e al recupero delle parti originarie dell’edificio, con l’inserimento di nuovi elementi architettonici contemporanei con suggestive strutture in vetro e acciaio per valorizzare in maniera adeguata e allo stesso tempo scenografica gli oltre mille pezzi in esposizione.
In ogni sala si è accolti da un pannello esplicativo in italiano e in inglese, ma le didascalie dei singoli pezzi numerati, singolarmente, sono appese a fianco delle entrate e ORRORE solo in italiano: visto che da Savona passa ogni anno un milione di croceristi di tutto il mondo questo mi ha lasciato sbigottito e ho già inoltrato un messaggio di protesta a Sindaco e Vicesindaco…
Per ogni altra informazione visitare il sito, dove si trovano anche fotografie, un po’ piccoline in verità, http://www.comune.savona.it link “musei civici”