L’Italia può farcela
E’ uscito nelle librerie agli inizi di dicembre il libro dell’economista Alberto Bagnai “L’Italia può farcela”, editore Il Saggiatore. Il volume sta avendo un discreto successo editoriale.
L’autore, docente di Politica Economica ed Economia della Globalizzazione all’Università di Pescara, sottolinea da subito che terapie come il rigore e l’austerità non hanno che peggiorato le cose.
Dopo un’accurata critica all’euro che grazie all’inviolabilità della Bce deprime i singoli paesi, nel libro si evidenzia come i cittadini del sud Europa per poter entrare a far parte del club dei “paesi virtuosi” oltre a finanziare il consumo dei beni prodotti, dal Nord hanno lentamente perso la sovranità e lo stato di diritto. L’analisi di Bagnai si sofferma sui problemi legati alla rigidità del cambio sottolineando che il debito pubblico non dipende dallo Stato corrotto e tanto meno dai costi della politica ma da fenomeni macroeconomici. Bagnai rileva più volte come la crisi italiana e del resto dell’Europa non è soltanto la crisi di debito pubblico, ma di debito privato.
Nel testo si afferma che l’Italia, da quando ha ceduto quote di sovranità, ha subito un lento ma altresì irreversibile processo di deindustrializzazione portando ad un ulteriore impoverimento della popolazione.
L’autore evidenzia come la soluzione alla crisi italiana e dell’Europa passano per il recupero della sovranità economica spingendo per un ritorno alle valute nazionali, soluzione necessaria secondo Bagnai, per restituire piena legittimità democratica. L’Italia, secondo le tesi di Bagnai, può farcela e può farcela da sola, purchè reagisca con coraggio. Per arrivare alla sospirata integrazione economica europea (come chiedevano gli economisti agli inizi degli anni 50) occorre ricominciare dall’integrazione delle economie reali: mercati del lavoro, sistemi previdenziali e sistemi educativi.