Attrazione irresistibile
Poco più di cinque secoli fa Colombo salpò da Palos convinto di raggiungere le Indie navigando verso ovest, poi sappiamo come è andata a finire. La prossima esplorazione umana non dovrebbe trovare un ostacolo ingombrante quanto l’ America sul suo cammino, i 700 milioni di chilometri che ci separano da Marte sembrano essere piuttosto sgombri. Il primo viaggio verso il pianeta rosso sta diventando solo questione di tempo, non poco per la verità, ma quella che fino a pochi anni fa appariva una fantasia degna di un romanzo di Verne sta prendendo la forma di un progetto realizzabile.
Un progetto al quale la NASA sta lavorando alacremente, anche se il presidente Obama non ha messo un cappio intorno al collo dell’ ente spaziale, come fece il suo predecessore Kennedy con il famoso annuncio di portare un americano sulla Luna entro dieci anni. Del resto i tempi cambiano e possibili concorrenti nel compimento dell’ impresa potrebbero essere gruppi di magnati, piuttosto che enti spaziali di altri paesi.
La messa in orbita marziana della sonda Maven è il passo più recente nel percorso di avvicinamento allo sbarco sul pianeta rosso. L’ obiettivo della missione è indagare nel passato di Marte, cercando di fare luce sulle circostanze che hanno portato nel corso del tempo il pianeta alle attuali poco accoglienti condizioni.
Dallo studio del suolo marziano, compiuto negli ultimi anni con i rover Spirit, Opprtunity e Curiosity, sembra molto probabile che, in tempi remoti, sul corpo celeste ci fosse acqua in quantità. Nulla di paragonabile all’ attuale gelido deserto di pietra. L’ idea che sta alla base della missione Maven è che l’ atmosfera abbia giocato un ruolo fondamentale in questo cambiamento. La sonda, che non scenderà al suolo ma si manterrà in un’ orbita fortemente ellittica intorno al pianeta, ha il compito di studiare cosa succede nel cielo marziano.
Alla NASA considerano questa missione di esplorazione robotica un passo fondamentale per un futuro viaggio umano verso il pianeta rosso. Come ha affermato uno dei responsabili del progetto se vogliamo immaginare il nostro futuro su Marte, dobbiamo prima imparare a svelarne i segreti.
In attesa che Maven faccia il suo dovere, l’ ente spaziale americano sta per spedire sei astronauti a fare prove di soggiorno marziano nel vulcano Mauna Loa, alle Hawaii. Il gruppo resterà per otto mesi, all’interno di una cupola geodetica, in un ambiente considerato simile a quello in cui i futuri pionieri dovrebbero vivere su Marte. Dall’ esperimento, nel corso del quale gli astronauti saranno costantemente monitorati, ci si aspettano importanti risposte su come gli esseri umani siano in grado di rimanere per lunghi periodi in uno spazio minimale.