Europa: mito, storia, speranza
Guardando un’immagine satellitare, tra Europa e Asia non si coglie una netta separazione geografica. Perché allora si parla di due continenti ?
Per rispondere a questa domanda bisogna rifarsi agli albori della storia, cioè al mondo dei miti.
E’ un caldo pomeriggio di fine estate. Sulla spiaggia di Tiro, antica città della Fenicia, a sud dell’attuale Libano, un gruppo di fanciulle si rincorrono divertendosi. Una di loro, la più bella, si chiama Europa, è una principessa figlia del re della città. Poco distante dal gruppo delle ragazze festanti compare all’improvviso un magnifico toro bianco. Europa incuriosita si avvicina. E’ affascinata dal toro possente che col dorso leggermente inclinato sembra invitarla a saltare in groppa. Europa, ammaliata non resiste, sale in groppa e il toro parte al galoppo tuffandosi nel mare. La bella Europa orami è un puntino in mezzo al mare rapita dal possente toro bianco che in realtà è Zeus, re degli dei. Zeus porta Europa sull’isola di Creta e dalla loro unione nascono dei figli e nasce così anche la storia di Europa. Questa storia nasce in Fenicia e prosegue a Creta a sud della Grecia.
Occidente e Oriente si uniscono in un abbraccio che è vita, culla di cultura e di umanità. Europa, nella sua etimologia più accreditata, significa volto rotondo, sguardo ampio e luminoso.
Superando le origini del mito di Europa, si può dire che l’Europa non è tanto un continente con confini geografici certi, non è neppure un’identità politica definita, ma è certamente una realtà storica con una sua cultura che affonda le sue radici in un passato lontano.
Storicamente furono proprio i greci a riconoscersi diversi dalle popolazioni asiatiche e africane. Da questa diversità identitaria è nata molti secoli dopo una identità europea chiara anche attraverso una lunga e significativa gestazione medioevale.
La notte di Natale dell’anno 800, quando Carlo Magno fu proclamato imperatore romano da Papa Leone III, è iniziata a farsi strada la prima coscienza europea. Carlo, divenuto imperatore, sposta il baricentro da Costantinopoli a Roma e per questo è riconosciuto come il “Patriarca dell’Europa”.
Il Machiavelli nel primo capitolo del Principe coglie la differenza costituzionale tra l’Europa organizzata in molteplici monarchie e il dispotismo del mondo asiatico in cui politica e religione si fondano nell’assolutismo del sovrano.
Qualcuno ha detto che se il Cristianesimo è nato in Oriente, l’Oriente non ne ha compreso la luce.
La storia universale va da Est ad Ovest e l’Europa è veramente la fine della storia di cui l’Asia è l’inizio.
Lo scrittore francese Paul Veléry afferma che i cardini della civiltà europea sono il logos greco, lo ius romano e il Verbum cristiano.
Per concludere si può dire che l’Europa è una entità in cui si intrecciano valori che prendono corpo in una cultura ben definita. La sua dimensione culturale, sedimentata nel tempo, appare del tutto originale. Le sue radici sono rappresentate simbolicamente da due città storiche: Atene (la tradizione culturale dell’Occidente) e Gerusalemme (la tradizione cristiana). Ma questi poli simbolici tanto uniscono quanto dividono. Questo mix di forze ha generato le Crociate, vari confitti e una serie di eventi bellici che hanno punteggiato la sua storia.
L’integrazione europea attualmente è un tema molto dibattuto.
Noi siamo convinti che questa auspicata integrazione non deve essere intesa come fusione, somma, prodotto di popoli, ma come armonico complesso di popoli diversi. E questa armonia si può e si deve realizzare nella cultura che identifica i popoli medesimi. Però tutto ciò presuppone che ogni popolo superi il pregiudizio di essere l’unico depositario di una cultura che, invece, è universale ed è sintesi della classicità, del Cristianesimo e di tutti i processi connessi.
Vari filosofi del settecento – e Kant in particolare – si sono posti questa domanda: “L’idea di Europa è compatibile con la pace ?”
L’Unione Europea è nata per alimentare la speranza che la risposta a questa domanda possa essere positiva.