Sentimento senza tempo
È stata inaugurata lo scorso venerdì 28 marzo la personale curata da Francesca Sacchi Tommasi per Etra Évents in cui Roberto Ferri racconta il suo percorso di maturazione artistica in un excursus di opere nelle quali trionfa il senso della durevolezza nel tempo. Un concetto oraziano perfettamente illustrato e contestualizzato nelle parole che compongono il titolo della mostra, “L’eternità della pittura”. Chi ha avuto modo di conoscere l’attività di questo giovane artista tarantino trapiantato a Roma non perderà certo l’occasione di visitare questa esposizione, che fino al 26 aprile consente di ammirare le sue tele presso lo Studio Marcello Tommasi di Firenze, appena riaperto dopo un’attenta ristrutturazione (che consente anche di apprezzare le opere del maestro toscano).
Se i nudi ritratti richiamano un’immediatezza di ambiguità e perversione, la poetica di Ferri s’impernia sul dolore, rappresentando «ferite corporee che riflettono ferite dell’anima», come ammette il pittore; ma il filo rosso è «l’eternità di un sentimento: è questo che è contemporaneo ed atemporale, il sentimento di un’opera».
Non è dunque un caso che Vittorio Sgarbi riveda nel suo braccio il simbolismo dei Preraffaelliti e il decadentismo di Lawrence Alma-Tadema, l’accademia di William-Adolphe Bouguereau e l’opera di rottura di Robert Mapplethorpe. Come ha sentenziato il famoso critico d’arte alla presentazione dell’evento: «Come fare a meno di Ferri?».
La mostra e la collezione permanente sono aperte al pubblico da martedì a sabato dalle 15 alle 20 (Etra Evénts – Studio Marcello Tommasi, Via della Pergola 57, tel. 348 2812340, www.etraeventsfirenze.it, info@etraeventsfirenze.it).