Matisse e farinata a Ferrara
La buona stagione incoraggia le gite fuori porta e le mostre organizzate nelle diverse città possono rappresentare ottime mete per muoversi un po’.
Con questo spirito sono andato a visitare la mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara “Matisse La figura. La forza della linea l’emozione del colore”. Si tratta di una mostra “onesta”: un centinaio di opere, tutte dello stesso autore, senza invasioni estranee con i pretesti più strani come spesso accade.
I dipinti, le sculture e le opere su carta raccontano in modo cronologico l’avventura creativa grazie alla quale Matisse ha dato forma tangibile all’emozione risvegliata dai suoi modelli e al piacere stesso di ritrarli. Un’esplosione di gioiosa vitalità accende le icone giovanili, raggianti di colori puri, e fa danzare l’arabesco dei corpi nei capolavori della prima maturità. Lo stesso slancio percorre le opere dell’ultima fase, dove gli oggetti e l’ambiente sembrano risuonare dell’energia emanata dalla figura.
Personalmente da un’opera sono rimasto molto colpito: il ritratto di Mademoiselle Matisse con uno sguardo che ti comunica la sua serenità interiore, ma ho seguito con interesse tutto il percorso figurativo dell’artista, restando un po’ impressionato dalla magrezza della scultura la Serpentina. Interessante infine il pezzo originale Costume di una delle prefiche per Le Chant du rossignol, 1920, e la proiezione di una ricostruzione moderna di quel balletto.
Come sempre per le informazioni pratiche e per maggiori dettagli sulle opere esposte rinvio al sito http://www.palazzodiamanti.it/1203/la-mostra
Ma cosa c’entra la farinata con Matisse? Io provengo dalla Liguria e una delle maggiori nostalgie della mia terra è rappresentata dalla farinata di ceci, impasto di farina di ceci cotto al forno a legna. Dopo più di quaranta anni in terra emiliana ho imparato casualmente che a Ferrara, città nella quale tante volte mi sono recato in questi anni sia per lavoro che per svago, esiste il locale di provenienza toscana di Armando Orsucci in via Saraceno 116 che la cuoce proprio come nella mia città, solo servita a fette, non a porzioni. Beh io almeno tre fette me le mangio…
Dopo una puntata in esplorazione da solo, ci sono tornato con mia moglie e in questa occasione, terminata la visita alla mostra, anche con mio fratello, che, dopo un’iniziale diffidenza, ha dovuto convenire sul più che dignitoso livello del prodotto in questa terra in generale assolutamente estranea a questo cibo!
Anche in questo caso rimando al sito: http://www.pizzeriaorsucciarmando.it/ per qualunque informazione (orari di apertura ecc.) e imparerete anche che in alcuni fotogrammi del film Ossessione di Luchino Visconti (1943), il carretto del bisnonno è stato trasformato per l’occasione in gelateria, proprio davanti al’attuale locale.