La Francia vira a destra ma Parigi resta socialista
Il secondo turno delle elezioni comunali francesi ha confermato l’andamento del primo e le previsioni degli exit-poll: l’ Ump dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, ha vinto e i socialisti del presidente in carica François Hollande hanno perso. Nelle città con un numero di abitanti superiori ai 30.000 finisce 80 a 34 in favore della destra. I socialisti perdono anche nelle storiche roccaforti di Quimper, Roubaix e Limoges. Nonostante il tracollo, il Psf vince a Parigi. La socialista Anne Hidalgo diventa la prima donna in assoluto a guidare la città (che dal 1975 al 2001 è stata governata dalla destra). Alla fine ottiene il 55% dei consensi, un risultato che le consente di superare la sfidante Natalie Kosciuko-Morizet, ex portavoce della campagna elettorale di Nicolas Sarkozy. Accolta fra gli applausi dei militanti nella notte di domenica 30 marzo si presenta dopo le 22 al suo comitato elettorale a due passi da Place de la Bastille “E’ la vittoria di una sinistra fedele ai suoi ideali, rispettosa dei parigini nella loro diversità” commenta commossa fra gli applausi, mentre dal suo profilo twitter cinguetterà un semplice “merci Paris” slogan che diventerà un tormentone nella notte di festa e che sarà poi ripreso da palloni giganti che voleranno davanti all’Hotel de Ville. Per il Psf l’eventuale sconfitta di Parigi avrebbe reso ancor più dolorosa la debacle sul piano nazionale. Le responsabilità della sconfitta vengono ora inevitabilmente scaricate sull’opacità dei primi due anni di presidenza Hollande.
Le dimissioni del primo ministro Jean Marc Ayrault precedono la nomina di Manuel Valls, attualmente sindaco di Evry. A renderlo popolare nell’ultimo periodo sono state le dichiarazioni anti-rom della scorsa estate quando aveva affermato che “solo una parte della popolazione rom vuole integrarsi” e soprattutto la vicenda dell’espulsione di Leonarda, la ragazzina rom cacciata dal paese perchè “irregolare”. Conosciuto anche con il soprannome di “flic” (poliziotto) di Francia, rappresenta secondo Hollande una risposta agli elettori del Psf che chiedono maggior sicurezza e più attenzione alle politiche sociali. La scelta di Hollande di affidare proprio a Valls la guida dell’esecutivo (aldilà degli scarsi poteri del primo ministro) è sicuramente un segnale forte nei confronti degli elettori che hanno voluto punire la sinistra alle amministrative.