Fantasmi in Giappone
Notte. Rumorosi passi nel corridoio. Ma non c’è nessuno.
La residenza ufficiale del primo ministro giapponese pare sia infestata da fantasmi.
Un’interpellanza ufficiale del Partito Democratico giapponese, all’opposizione, ha chiesto chiarimenti in merito al tardato insediamento del premier Shinzo Abe, eletto nel dicembre scorso, nella villetta di undici stanze situata nel centro di Tokio. Abe è riluttante: pare si senta più a suo agio in casa propria, ma secondo il portavoce Suga i fantasmi non c’entrano.
La paura di Abe per le presunte presenze soprannaturali non è chiara, è comunque noto che l’edificio sia luogo di avvenimenti bizzarri. Ex primi ministri hanno in passato dichiarato di aver assistito a fenomeni insoliti e rispettive first lady si sono rifiutate di viverci. Negli Anni Trenta il palazzo, adibito a uffici del Governo, fu teatro di ben due tentativi di colpi di stato, nel corso dei quali leader politici, ufficiali ribelli e rivoltosi persero tragicamente la vita; eventi che giustificherebbero la presenza di misteriosi Yurei, le anime dei defunti.
Non è la prima volta che la politica giapponese si perde nei meandri di eccentrici dibattiti che investono il mistero e il paranormale.
Nel 2009 fecero scalpore le curiose confessioni di Miyuki Hatoyama, moglie del premier Yukio Hatoyama, che rese pubblica nella propria biografia, di un anno prima, la bizzarra esperienza trans corporea vissuta negli Anni Settanta: la first lady raccontò infatti della momentanea migrazione della propria anima su Venere grazie al passaggio di un UFO di forma triangolare. Non contenta, affermò anche di aver conosciuto in una vita precedente Tom Cruise (il cui alter ego era giapponese) e di nutrirsi, alzando le braccia al cielo, letteralmente del Sole, pratica condivisa col marito… forse troppo bizzarra anche per un atipico premier del Partito Democratico.
Ritornando al dilemma dell’attuale primo ministro Abe, il caso montato dal senatore Kagaya Ken è un’anticonvenzionale forma di opposizione politica tesa a ridicolizzare l’avversario. L’ultranazionalista Abe si difende giudicando la sede istituzionale troppo vasta.
Che il temporeggiare non sia tanto determinato dalla paura dei fantasmi bensì da una sana avversione per un luogo che ha visto transitare sette primi ministri in sette anni?
Quasi certamente il fantasma più temuto è la minaccia del protrarsi dell’instabilità politica che ha caratterizzato il Giappone negli ultimi anni… il vero terrore.