Usa 2012: le elezioni entrano nel vivo, Romney attacca Obama ma pesano le gaffe
“E' il momento di un nuovo patriottismo economico, fondato sulla convinzione che il rilancio della nostra economia parta da una classe media forte e prospera”.
E' questo il messaggio espresso dal Presidente americano Barack Obama in un nuovo spot diffuso lo scorso 28 settembre ieri in sette Stati considerati in bilico: New Hampshire, Virginia, Florida, Ohio, Iowa, Nevada e Colorado.
“Se potessi sedermi con voi nel vostro salotto o attorno al tavolo della cucina io vi direi – dice Obama guardando in camera – quando mi sono insediato alla Casa Bianca stavamo perdendo quasi 800.000 posti di lavoro al mese ed eravamo impantanati in Iraq. Oggi, come nazione, stiamo di nuovo andando avanti. Ma abbiamo ancora molto da fare”.
La campagna elettorale americana entra nel vivo e il Presidente presenta il suo piano in quattro punti per il rilancio del Paese, con la creazione di nuovi posti di lavoro, la riduzione della dipendenza petrolifera del Paese, investimenti nella formazione di forza lavoro e taglio del deficit nazionale.
Tra i democratici regna un pacato ottimismo su quella che potrebbe essere la ricadidatura di Obama, tuttavia Romney prosegue nella sua campagna convinto del successo, non potrebbe essere altrimenti, e attacca Obama sulla politica estera dopo il film amatoriale prodotto negli Stati Uniti contro il Profeta Maometto che ha causato un'ondata di proteste anti-americane in diversi Paesi islamici-
“La Primavera araba ha offerto l'opportunità di aiutare milioni di persone a liberarsi dall'oppressione, ma ha anche presentato gravi rischi – ha scritto Romney – abbiamo bisogno di una strategia per avere successo, ma il Presidente non ne ha offerta alcuna. E ora cerca di minimizzare l'importanza dei disastri delle ultime settimane”.
I sondaggi, prendiamo in esame quelli calcolati dall'Huffington Post, Obama stacca di oltre 4 punti a livello nazionale il candidato repubblicano, su cui pesano le gaffe, l'ultima quella sui poveri che non pagano le tasse.
Sarebbero solo otto gli Stati che esperti e sondaggisti considerano in bilico: Florida (29 grandi elettori), Ohio (18), North Carolina (15), Virginia (13), Colorado (9), Nevada (6), Iowa (6) e New Hampshire (4).
In attesa dei dibattiti tv in cui Romney potrebbe riaprire i giochi Obama prova il match point con un nuovo racconto, in versione 2.0 come quando ha emozionato la platea al termine della convetion democratica in North Carolina: “Vi propongo un piano praticabile per ricostruire l' economia su fondamenta più solide ma serve lo stesso sforzo, la stessa condivisione delle responsabilità e la stessa audace sperimentazione perseguita da Roosevelt. È la strada più dura, ma porterà lontano”.
E' questo il messaggio espresso dal Presidente americano Barack Obama in un nuovo spot diffuso lo scorso 28 settembre ieri in sette Stati considerati in bilico: New Hampshire, Virginia, Florida, Ohio, Iowa, Nevada e Colorado.
“Se potessi sedermi con voi nel vostro salotto o attorno al tavolo della cucina io vi direi – dice Obama guardando in camera – quando mi sono insediato alla Casa Bianca stavamo perdendo quasi 800.000 posti di lavoro al mese ed eravamo impantanati in Iraq. Oggi, come nazione, stiamo di nuovo andando avanti. Ma abbiamo ancora molto da fare”.
La campagna elettorale americana entra nel vivo e il Presidente presenta il suo piano in quattro punti per il rilancio del Paese, con la creazione di nuovi posti di lavoro, la riduzione della dipendenza petrolifera del Paese, investimenti nella formazione di forza lavoro e taglio del deficit nazionale.
Tra i democratici regna un pacato ottimismo su quella che potrebbe essere la ricadidatura di Obama, tuttavia Romney prosegue nella sua campagna convinto del successo, non potrebbe essere altrimenti, e attacca Obama sulla politica estera dopo il film amatoriale prodotto negli Stati Uniti contro il Profeta Maometto che ha causato un'ondata di proteste anti-americane in diversi Paesi islamici-
“La Primavera araba ha offerto l'opportunità di aiutare milioni di persone a liberarsi dall'oppressione, ma ha anche presentato gravi rischi – ha scritto Romney – abbiamo bisogno di una strategia per avere successo, ma il Presidente non ne ha offerta alcuna. E ora cerca di minimizzare l'importanza dei disastri delle ultime settimane”.
I sondaggi, prendiamo in esame quelli calcolati dall'Huffington Post, Obama stacca di oltre 4 punti a livello nazionale il candidato repubblicano, su cui pesano le gaffe, l'ultima quella sui poveri che non pagano le tasse.
Sarebbero solo otto gli Stati che esperti e sondaggisti considerano in bilico: Florida (29 grandi elettori), Ohio (18), North Carolina (15), Virginia (13), Colorado (9), Nevada (6), Iowa (6) e New Hampshire (4).
In attesa dei dibattiti tv in cui Romney potrebbe riaprire i giochi Obama prova il match point con un nuovo racconto, in versione 2.0 come quando ha emozionato la platea al termine della convetion democratica in North Carolina: “Vi propongo un piano praticabile per ricostruire l' economia su fondamenta più solide ma serve lo stesso sforzo, la stessa condivisione delle responsabilità e la stessa audace sperimentazione perseguita da Roosevelt. È la strada più dura, ma porterà lontano”.