Dante e Ravenna
Che il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci sia un sindaco con le palle lo sapevo già. Ma direi che i suoi predecessori non fossero da meno. Vedo infatti che Gioacchino Rasponi nel secolo scorso si impadronì, in occasione dei seicento anni dalla nascita, di Dante che, ho imparato ieri nel Museo Dantesco appena rinnovato, è si morto e sepolto a Ravenna, ma dopo averci vissuto soltanto gli ultimi tre anni della sua vita…
Questa breve parentesi giustifica imponenti manifestazioni per il settimo centenario della morte (che cadrà nel 2021) e che la città si prepara a celebrare già da oggi con un conto alla rovescia di ben nove anni.
Tutto il mese di settembre è stato dedicato alla sua memoria con conferenze, spettacoli, musica, mostre che spaziano da esposizioni fotografiche a nuove tecnologie virtuali con l'inaugurazione della Sala Multimediale, proiezioni, letture e laboratori per bambini, alcune iniziative proseguono nei primi giorni di ottobre.
Desidero soffermarmi sull'appena rinnovato Museo Dantesco, che si trova accanto alla fornita biblioteca con 18.000 volumi sull'argomento, da pregevoli manoscritti ai giorni nostri tutti catalogati on-line, e con traduzioni in molte lingue (alcune delle quali anche esposte in una sala) dell'opera del nostro Sommo Poeta.
Il Museo è prevalentemente indirizzato a invogliare i ragazzini e i visitatori alla scoperta della vita di Dante e della Divina Commedia con pannelli colorati che illustrano gli aspetti essenziali della biografia e dell'opera e il suo significato. Mi sento di poter dire che lo scopo sia pienamente raggiunto. Molto più perplesso mi ha lasciato invece la Sala Multimediale: se simpatica è la clip di Panebarco sulla città medioevale, certamente gradita ai ragazzini, trovo fuorviante il distorcimento del Paradiso (ridotto a un unico ambiente: e i sette cieli?), del Purgatorio e dell'Inferno altrettanto maltrattati!
Forse si vuole stimolare lo spirito critico dei giovani che nel Museo trovano una rappresentazione (fedele allo scritto) e nella Sala multimediale qualcosa che nulla ha a che vedere con quella? Resterà però loro il dubbio di chi abbia ragione?
Se la conclusione il 9 di settembre della mostra di pittura contemporanea mi consente di non esprimermi, qualche parola devo invece spenderla per “Dante illustrato: paesaggi per la Divina commedia” (fino al 7 ottobre) di fotografie di Corrado Ricci per una edizione del 1898 e per “Paesaggi italici nella Divina commedia” (fino al 6 ottobre) nella quale 50 mirabili foto di Vittorio Alinari, scattate nel 1921, illustrano luoghi citati da Dante, accompagnati dalle terzine originali del Sommo Poeta.
Il perno di queste iniziative è il chiostro di San Francesco, che è tappezzato di stemmi di alcune città che contribuirono in passato alle celebrazioni dantesche, fra le quali ho trovato con grande emozione quello di Savona, la mia città (unica ligure oltre a Genova), che pur essendo così lontana (anche oggi con le moderne autostrade, figuriamoci allora) non volle mancare.
I pezzi più rari (dai manoscritti e incunaboli fino al 1700) della Biblioteca sono illustrati nel libro “La biblioteca del Centro Dantesco in Ravenna” (Longo editore), insieme a una storia del centro e del suo fondatore Severino Ragazzini.
Il programma completo delle iniziative si trova
http://www.turismo.ra.it/ita/Eventi/Manifestazioni-e-iniziative/Eventi-multipli/Settembre-dantesco.-Linguaggi-e-Paesaggi dove ci sono anche le iniziative conclusive di inizio ottobre, mentre il Museo e la Biblioteca dantesca sono approfondite in www.centrodantesco.it sotto la voce “il centro”, il Museo non è però ancora aggiornato. Una ampia presentazione del Centro si trova infine in http://www.youtube.com/watch?v=jZGB4MaUEuA
Questa breve parentesi giustifica imponenti manifestazioni per il settimo centenario della morte (che cadrà nel 2021) e che la città si prepara a celebrare già da oggi con un conto alla rovescia di ben nove anni.
Tutto il mese di settembre è stato dedicato alla sua memoria con conferenze, spettacoli, musica, mostre che spaziano da esposizioni fotografiche a nuove tecnologie virtuali con l'inaugurazione della Sala Multimediale, proiezioni, letture e laboratori per bambini, alcune iniziative proseguono nei primi giorni di ottobre.
Desidero soffermarmi sull'appena rinnovato Museo Dantesco, che si trova accanto alla fornita biblioteca con 18.000 volumi sull'argomento, da pregevoli manoscritti ai giorni nostri tutti catalogati on-line, e con traduzioni in molte lingue (alcune delle quali anche esposte in una sala) dell'opera del nostro Sommo Poeta.
Il Museo è prevalentemente indirizzato a invogliare i ragazzini e i visitatori alla scoperta della vita di Dante e della Divina Commedia con pannelli colorati che illustrano gli aspetti essenziali della biografia e dell'opera e il suo significato. Mi sento di poter dire che lo scopo sia pienamente raggiunto. Molto più perplesso mi ha lasciato invece la Sala Multimediale: se simpatica è la clip di Panebarco sulla città medioevale, certamente gradita ai ragazzini, trovo fuorviante il distorcimento del Paradiso (ridotto a un unico ambiente: e i sette cieli?), del Purgatorio e dell'Inferno altrettanto maltrattati!
Forse si vuole stimolare lo spirito critico dei giovani che nel Museo trovano una rappresentazione (fedele allo scritto) e nella Sala multimediale qualcosa che nulla ha a che vedere con quella? Resterà però loro il dubbio di chi abbia ragione?
Se la conclusione il 9 di settembre della mostra di pittura contemporanea mi consente di non esprimermi, qualche parola devo invece spenderla per “Dante illustrato: paesaggi per la Divina commedia” (fino al 7 ottobre) di fotografie di Corrado Ricci per una edizione del 1898 e per “Paesaggi italici nella Divina commedia” (fino al 6 ottobre) nella quale 50 mirabili foto di Vittorio Alinari, scattate nel 1921, illustrano luoghi citati da Dante, accompagnati dalle terzine originali del Sommo Poeta.
Il perno di queste iniziative è il chiostro di San Francesco, che è tappezzato di stemmi di alcune città che contribuirono in passato alle celebrazioni dantesche, fra le quali ho trovato con grande emozione quello di Savona, la mia città (unica ligure oltre a Genova), che pur essendo così lontana (anche oggi con le moderne autostrade, figuriamoci allora) non volle mancare.
I pezzi più rari (dai manoscritti e incunaboli fino al 1700) della Biblioteca sono illustrati nel libro “La biblioteca del Centro Dantesco in Ravenna” (Longo editore), insieme a una storia del centro e del suo fondatore Severino Ragazzini.
Il programma completo delle iniziative si trova
http://www.turismo.ra.it/ita/Eventi/Manifestazioni-e-iniziative/Eventi-multipli/Settembre-dantesco.-Linguaggi-e-Paesaggi dove ci sono anche le iniziative conclusive di inizio ottobre, mentre il Museo e la Biblioteca dantesca sono approfondite in www.centrodantesco.it sotto la voce “il centro”, il Museo non è però ancora aggiornato. Una ampia presentazione del Centro si trova infine in http://www.youtube.com/watch?v=jZGB4MaUEuA