Sequenza n.1: Bruce Lee vs. Kareem Abdul Jabbar
Combattimento dopo combattimento, Bruce Lee si scontra con l'imponente stazza di Kareem Abdul Jabbar, dando vita alla sequenza simbolo del film L'ultimo combattimento di Chen (Game of Death, 1978).
Kareem indossa pantaloncini bianchi cortissimi, maglietta a maniche lunghe celeste e occhiali da sole; ha l'aria tranquilla e l'espressione dello sbruffone.
Bruce si lancia nel combattimento subendo la superiorità fisica dell'avversario. Indossa una tuta gialla con una banda verticale scura su entrambi i lati, la stessa tuta indossata da La Sposa di Kill Bill nella “Resa dei conti alla Casa delle Foglie Blu” contro gli 88 Folli, Gogo e O-Ren (ulteriormente ripresa da Tarantino – in una auto-citazione – in un cartellone pubblicitario raffigurante Jungle Julia in Grindhouse). Ne L'ultimo combattimento di Chen, Bruce Lee in realtà non c'è, poiché già morto.
Kareem Abdul Jabbar è un campione dell'NBA. Nel 1972 Lee scrive, all'apice del successo, il “suo” film Game of Death, un manifesto delle arti marziali con una forte connotazione filosofica.
Lee riesce a girare in modo maniacale 36 minuti e 40 secondi di film, il 20 luglio '73 muore.
Solo nel 1978, per volere dei distributori della Golden Harvest, gli spezzoni vengono assemblati e rielaborati dal regista Robert Clouse, con la complicità di svariati sosia del maestro d'arti marziali, trucchi visivi vari e saccheggi da altri film, generando una pellicola di 85 minuti di cui in solo 11 è presente il vero Bruce Lee, con un risultato al limite dell'imbarazzante. Nella sequenza il vero Bruce Lee si scontra con il vero Jabbar. Kareem, più volte campione con i Los Angeles Lakers di Magic Johnson, leggenda del basket e maestro nel “gancio cielo”, avvia la propria carriera cinematografica che lo vede, oltre che contro Bruce Lee, come co-pilota nel divertente L'aereo più pazzo del mondo (Abrahams-D. Zucker-J. Zucker, 1980).
Così come nel campo da basket, nello scontro mortale con Bruce Lee l'incredibile altezza di Abdul Jabbar (218 cm) si combina con fluida velocità, agilità ed eleganza, sintesi perfetta della dottrina portata avanti dallo stesso maestro di kung-fu. Ma Bruce Lee è abile e scaltro, si adatta alla nuova difficile situazione e sconfigge il nemico. Il peggior film con protagonista Bruce Lee con una delle sue migliori sequenze di combattimento. Giudizio sul film: 5,7/10 (IMDB) – 75% (Tomatometer – Rotten Toamtoes)
Kareem indossa pantaloncini bianchi cortissimi, maglietta a maniche lunghe celeste e occhiali da sole; ha l'aria tranquilla e l'espressione dello sbruffone.
Bruce si lancia nel combattimento subendo la superiorità fisica dell'avversario. Indossa una tuta gialla con una banda verticale scura su entrambi i lati, la stessa tuta indossata da La Sposa di Kill Bill nella “Resa dei conti alla Casa delle Foglie Blu” contro gli 88 Folli, Gogo e O-Ren (ulteriormente ripresa da Tarantino – in una auto-citazione – in un cartellone pubblicitario raffigurante Jungle Julia in Grindhouse). Ne L'ultimo combattimento di Chen, Bruce Lee in realtà non c'è, poiché già morto.
Kareem Abdul Jabbar è un campione dell'NBA. Nel 1972 Lee scrive, all'apice del successo, il “suo” film Game of Death, un manifesto delle arti marziali con una forte connotazione filosofica.
Lee riesce a girare in modo maniacale 36 minuti e 40 secondi di film, il 20 luglio '73 muore.
Solo nel 1978, per volere dei distributori della Golden Harvest, gli spezzoni vengono assemblati e rielaborati dal regista Robert Clouse, con la complicità di svariati sosia del maestro d'arti marziali, trucchi visivi vari e saccheggi da altri film, generando una pellicola di 85 minuti di cui in solo 11 è presente il vero Bruce Lee, con un risultato al limite dell'imbarazzante. Nella sequenza il vero Bruce Lee si scontra con il vero Jabbar. Kareem, più volte campione con i Los Angeles Lakers di Magic Johnson, leggenda del basket e maestro nel “gancio cielo”, avvia la propria carriera cinematografica che lo vede, oltre che contro Bruce Lee, come co-pilota nel divertente L'aereo più pazzo del mondo (Abrahams-D. Zucker-J. Zucker, 1980).
Così come nel campo da basket, nello scontro mortale con Bruce Lee l'incredibile altezza di Abdul Jabbar (218 cm) si combina con fluida velocità, agilità ed eleganza, sintesi perfetta della dottrina portata avanti dallo stesso maestro di kung-fu. Ma Bruce Lee è abile e scaltro, si adatta alla nuova difficile situazione e sconfigge il nemico. Il peggior film con protagonista Bruce Lee con una delle sue migliori sequenze di combattimento. Giudizio sul film: 5,7/10 (IMDB) – 75% (Tomatometer – Rotten Toamtoes)