In ricordo di Maurizio Cevenini
La sveglia del 9 di Maggio a Bologna non è stata quella di un giorno qualsiasi. Maurizio Cevenini, di diverse lunghezze la figura politica più popolare in città, aveva scelto di ritirarsi dalla vita proprio a cavallo di quella notte. Per i bolognesi, abituati a vederlo dietro ad ogni evento, ospite dei salotti sportivi, o in una delle molteplici occasioni di aggregazione che amava frequentare, è stato un fulmine a ciel sereno.
Ci siamo accorti in un solo momento della fragilità delle nostre esistenze, vedendo scomparire inghiottito dalla propria vita una figura familiare per tutti, un eterno ragazzo cresciuto in città e ad essa e ai suoi luoghi intimamente legato. Ci ha messi di fronte a quanto una situazione all'apparenza gioiosa e normale possa in realtà nascondere abissi inesplorati e distanze interiori incolmabili.
Il rispetto e il silenzio con cui la città ha accolto il tragico gesto ha testimoniato una volta ancora quanto la nostra comunità sia stata intimamente colpita. Il volto sorridente del Cev sui manifesti del PD affissi in città lascia malinconicamente aperto un ricordo che accompagnerà la vita di ogni bolognese. Ci è venuto a mancare un cugino, un vicino di casa che abbiamo visto crescere, una persona adulta con cui ci siamo confrontati, una persona che col suo essere sempre presente ha accompagnato la nostra comunità nelle sue celebrazioni pubbliche e in quelle private, di cui le migliaia di matrimoni celebrati sono il fiore all'occhiello.
Quello che la discrezione di Maurizio ci lascia è l'inesprimibilità di un dolore intimo e personale. Non dimenticarlo mai significa portare con noi l'aspirazione a vivere fino in fondo la propria città e a viverla davvero sotto ogni suo aspetto pubblico e privato.
