Il Giro d'Italia a Savona
I casi della vita mi hanno portato a essere nella mia amata Savona il giorno della partenza della tappa di uno sport che quando ero bambino era il più popolare, più del calcio per intenderci, e che io seguivo con la mia fantasia nel suo peregrinare.
Forte del mio tesserino da giornalista mi sono potuto accreditare e intrufolare nell'animato Villaggio dove nei diversi box sponsorizzati si rilassano i ciclisti prima della partenza.
Particolarmente gradito quello che concentrava i prodotti tipici di Savona: veniva distribuita fragrante focaccia e uno lungo tavolo ospitava derivati del chinotto. Se infatti quando ero bambino esisteva solo questo agrume candito, oggi viene diffuso come bibita (con denominazione della città in evidenza) sia negli Eataly, sia ora negli Ipercoop e verrà presto affiancato da una delicata acqua tonica in fase di lancio. Ma non basta dal chinotto derivano marmellate, profumi, cocktail e chi più ne ha più ne metta! Sperando che le 750 piante doc riescano a reggere la produzione e non si finisca per utilizzare chinotti cinesi…
Un nuovo marchio della provincia, i fratelli Orsero già distributori della Del Monte famosa per il suo uomo che diceva si, che si sta lanciando a livello nazionale, regalava banane e ananas a tutti, anche al di fuori del Villaggio, come la EstaThé che dissetava gratuitamente col suo tè al limone sia gli accreditati che la moltitudine dei cittadini
La folla al di là delle transenne applaudiva i campioni che si presentavano sul palco, dove brillava l'elegante trofeo d'oro che vincerà solo uno, alla firma del registro di partenza, ma giustamente lo speaker ha fatto notare che tutti i 180 ciclisti si sciroppano i lunghi chilometri (anche se quella di oggi era la più corta del Giro) della gara. Poi dopo che una lunga teoria di motociclisti dai compiti più variegati (scorta, giudici, riprese televisive ecc.) e auto si sono messe in moto, alle 14.15 il Sindaco ha abbassato la bandiera rosa e il groppone multicolore si è messo in movimento per le vie della città festante.
Tutti si sono riversati a comprare gli ultimi gadget come il kit che per dieci euro offriva maglia rosa, berretto rosa ecc. rosa…. e poi sono sfollati. Kit che a suo tempo acquistai religiosamente quando andai a vedere passare la corsa a Malacappa nel 1998 con il figlio che imparava a guidare.
Sono ripassato al Parco del Prolungamento dopo qualche ora: tutte le transenne rimosse, tutti gli stand smontati e ho pensato che in quel momento stavano rimontandoli alla tappa successiva: il Giro continua, certo la tranquilla tappa di oggi non oscurerà il ricordo della precedente del 1969 da queste parti passata alla storia del ciclismo perché la maglia rosa Eddy Merckx fu squalificato per doping!
Forte del mio tesserino da giornalista mi sono potuto accreditare e intrufolare nell'animato Villaggio dove nei diversi box sponsorizzati si rilassano i ciclisti prima della partenza.
Particolarmente gradito quello che concentrava i prodotti tipici di Savona: veniva distribuita fragrante focaccia e uno lungo tavolo ospitava derivati del chinotto. Se infatti quando ero bambino esisteva solo questo agrume candito, oggi viene diffuso come bibita (con denominazione della città in evidenza) sia negli Eataly, sia ora negli Ipercoop e verrà presto affiancato da una delicata acqua tonica in fase di lancio. Ma non basta dal chinotto derivano marmellate, profumi, cocktail e chi più ne ha più ne metta! Sperando che le 750 piante doc riescano a reggere la produzione e non si finisca per utilizzare chinotti cinesi…
Un nuovo marchio della provincia, i fratelli Orsero già distributori della Del Monte famosa per il suo uomo che diceva si, che si sta lanciando a livello nazionale, regalava banane e ananas a tutti, anche al di fuori del Villaggio, come la EstaThé che dissetava gratuitamente col suo tè al limone sia gli accreditati che la moltitudine dei cittadini
La folla al di là delle transenne applaudiva i campioni che si presentavano sul palco, dove brillava l'elegante trofeo d'oro che vincerà solo uno, alla firma del registro di partenza, ma giustamente lo speaker ha fatto notare che tutti i 180 ciclisti si sciroppano i lunghi chilometri (anche se quella di oggi era la più corta del Giro) della gara. Poi dopo che una lunga teoria di motociclisti dai compiti più variegati (scorta, giudici, riprese televisive ecc.) e auto si sono messe in moto, alle 14.15 il Sindaco ha abbassato la bandiera rosa e il groppone multicolore si è messo in movimento per le vie della città festante.
Tutti si sono riversati a comprare gli ultimi gadget come il kit che per dieci euro offriva maglia rosa, berretto rosa ecc. rosa…. e poi sono sfollati. Kit che a suo tempo acquistai religiosamente quando andai a vedere passare la corsa a Malacappa nel 1998 con il figlio che imparava a guidare.
Sono ripassato al Parco del Prolungamento dopo qualche ora: tutte le transenne rimosse, tutti gli stand smontati e ho pensato che in quel momento stavano rimontandoli alla tappa successiva: il Giro continua, certo la tranquilla tappa di oggi non oscurerà il ricordo della precedente del 1969 da queste parti passata alla storia del ciclismo perché la maglia rosa Eddy Merckx fu squalificato per doping!