Testimonianza di un rifugiato
Da dove vieni Ismael?
Dalla Libia, sono arrivato in barca questa estate. Sono però nigeriano.
Quando hai lasciato la Nigeria?
Qualche anno fa; mi sono trasferito dalla Nigeria in Libia per lavoro. In Nigeria avevo difficoltà a trovare lavoro. In Libia ho raggiunto amici nigeriani che lì lavoravano e mi hanno aiutato.
Che tipo di lavoro facevi in Libia?
Ero operaio.
Poi cosa è successo? Perché sei venuto in Italia?
Quando è iniziata la guerra e i ribelli hanno iniziato a liberare il paese da Gheddafi non si è capito più niente. Io e i miei amici abbiamo prima perso il lavoro e poi siamo stati imprigionati e torturati dai soldati di Gheddafi poiché stranieri. Poi siamo stati liberati e aiutati dai ribelli. Io sono rifugiato.
Sei rifugiato poiché perseguitato in Libia, come sei arrivato in Italia?
Ho degli amici in Italia, a Verona. Quando sono stato liberato sono stato aiutato dai ribelli. Non ho capito bene, ci deve essere una specie di accordo tra ribelli e Italia. Ci hanno aiutato a partire e ci hanno detto che in Italia ci sarebbe stato concesso lo status di rifugiato. Sono arrivato con una barca a motore.
Mi mostra il cartoncino di un centro d’accoglienza, un tesserino emesso qualche giorno prima.
Vengo dalla Calabria, sono uscito dal centro d’accoglienza e ora sto andando a Verona dai miei amici.
Cosa pensi di fare in Italia?
I miei amici mi aiuteranno a trovare un lavoro. Parlo ancora pochissimo Italiano. Sono senza soldi. Nella stazione di Roma mi hanno derubato.
Cosa è successo?
Ride per l’imbarazzo.
Avevo 200 euro e dovevo comprare il biglietto ma è la prima volta che sono in Italia e non sapevo come fare. Mi ha aiutato una ragazza che mi ha dato un biglietto per Verona ritirato dalla macchinetta ma è poi scappata con il resto. Ho fatto denuncia alla Polizia. Ora sono senza soldi.
Ismael, come tanti rifugiati, dovrà destreggiarsi e integrarsi in un paese che non conosce, dovrà imparare rapidamente una nuova lingua partendo da zero, dovrà accantonare negli angoli più remoti della memoria le violenze subite, e ricominciare un nuovo lavoro. Una nuova vita.