The invisible hand: videogame equo-solidale

Come combattere le conseguenze di perverse convergenze culturali ed economiche nel mondo e di una globalizzazione talvolta selvaggia che sfrutta risorse umane e ambientali? Attraverso il commercio equo e l'economia solidale, come vuole insegnare il nuovo videogame The invisible hand – la sfida per un mondo equo prodotto dalla bolognese Koala Games, specializzata nella realizzazioni di games didattici.
Non è la prima volta che l'Arengo mette in evidenza l'importanza pedagogica dei videogiochi piuttosto che quella esclusivamente ludica¹.

L'intenzione di The invisible hand è di istruire i giocatori introducendoli nel mondo delle ONG equo-solidali illustrando la filiera del commercio nel rispetto del consumo critico e della tutela dei diritti umani.
13 missioni: da consumistiche metropoli ad aree depresse dell'Africa, nell'intento di comprendere le criticità nella filiera di produzione del cacao. E poi: il miraggio di una soluzione alternativa attraverso il commercio equo-solidale, la lotta alla corruzione, lo strapotere delle multinazionali e il lassismo dei consumatori, per giungere nella sede del WTO dove i destini di grandi e piccoli sono segnati.

Il gioco è poi nobilitato da quiz e dalle tante schede di approfondimento; si palesa così la vera natura istruttiva del videogame, destinato ai giovani delle scuole ma soprattutto educatori e insegnanti: un divertente corso in 3D sulle degenerazioni del libero mercato, sui pregi del commercio equo, dell'economia solidale e del consumo consapevole.

“The invisible hand non è quindi solo un videogioco ma un progetto innovativo che vuole coniugare la sensibilizzazione e l'educazione ai temi della cittadinanza globale con il sostegno concreto ad alcuni progetti di sviluppo promossi da ONG che da anni sono impegnate con progetti di solidarietà nei paesi del Sud del Mondo”.