Nuovo Corso
Squadra che vince e cambia non è una cosa usuale, così come forse ancor meno lo è che Berlusconi vinca lo Scudetto e perda le elezioni a Milano: la svolta avvenuta con l'ultimo ballottaggio amministrativo sembra segnare un cambio d'epoca.
Ne stiamo parlando in questi giorni su RadioArengo, la trasmissione che va in onda su radiobolognauno.it, e l'aria che si respira On Air è quella della novità.
Anche a Bologna una nuova stagione fa capolino sulla politica cittadina, che dopo aver dato i natali all'Ulivo negli anni Novanta presenta oggi una Giunta di trentenni: una nuova generazione si sta affacciando sulla scena politica. Oneri e onori, e ai posteri l'ardua sentenza.
Anche a Bologna una nuova stagione fa capolino sulla politica cittadina, che dopo aver dato i natali all'Ulivo negli anni Novanta presenta oggi una Giunta di trentenni: una nuova generazione si sta affacciando sulla scena politica. Oneri e onori, e ai posteri l'ardua sentenza.
In questo contesto di rinnovamento, la nostra rivista non può non sottolineare quanto la politica dei prossimi decenni avrà bisogno di supporto e stimolo dal di fuori dei Palazzi, da parte di chi vorrà contribuire al senso di una comunità coesa e unita nel progresso e nell'innovazione e vorrà partecipare con la sua voce e i suoi contenuti.
Questo è stato, è e sarà L'Arengo del Viaggiatore, un'esperienza che si sta rinnovando con semplicità e costanza. Tocca a noi, cari viaggiatori. Senza la possibilità di lamentarsi con i vecchi che fanno politica, possiamo partecipare all'arengo civile confrontandoci sui contenuti, discutendo le tesi fino a cambiare opinione, fino allo scoccare dell'ora dei compromessi con la schiena diritta.
La politica nazionale sta di certo cambiando più della città felsinea. Dal dopoguerra in avanti, Milano ne ha segnato il corso degli eventi. Lo ha fatto negli anni Ottanta, con il socialismo da bere e la televisione commerciale, ha segnato da sé la sua fine con Tangentopoli e la Lega, mentre negli anni Novanta con Berlusconi ha sancito l'avvento della Nuova Repubblica. Adesso, ha scalzato la Milano Bene della Moratti alleata con la Milano più paurosa e chiusa dei manifesti feroci della Lega schernendoli sui nuovi mezzi di comunicazione. E Milano ha voltato pagina.
Certo, per superare lo schema berlusconiano occorre che ve ne sia un altro a sostituirlo, e questo rimane ancora piuttosto oscuro. Ma il punto è che la sconfitta del berlusconismo è avvenuta sui contenuti: non hanno funzionato le promesse dell'ultim'ora (forse perchè paghiamo ancora il bollo auto?), nè la paura delle Zingaropoli islamiche, o dei furti d'auto, o del muezzin che recita le preghiere al posto della Madonnina. Anzi, forse la sconfitta di queste paure le ha esorcizzate pure un po'.
La storia continua. E sarà compito delle politica tenerle testa. Il lavoro di Pisapia non è neanche cominciato e già lo aspettano al varco tante più sfide quanto più il mite avvocato riformista vorrà guardare lontano nel futuro. E altrettante aspettano un giovane Assessore di 27 anni, che si trova infine addosso la responsabilità di lavorare per la propria città, con il ben più difficile compito di concretizzare le proposte dei comitati in un quadro condiviso e non solo di raccoglierne le preferenze.
Questo è stato, è e sarà L'Arengo del Viaggiatore, un'esperienza che si sta rinnovando con semplicità e costanza. Tocca a noi, cari viaggiatori. Senza la possibilità di lamentarsi con i vecchi che fanno politica, possiamo partecipare all'arengo civile confrontandoci sui contenuti, discutendo le tesi fino a cambiare opinione, fino allo scoccare dell'ora dei compromessi con la schiena diritta.
La politica nazionale sta di certo cambiando più della città felsinea. Dal dopoguerra in avanti, Milano ne ha segnato il corso degli eventi. Lo ha fatto negli anni Ottanta, con il socialismo da bere e la televisione commerciale, ha segnato da sé la sua fine con Tangentopoli e la Lega, mentre negli anni Novanta con Berlusconi ha sancito l'avvento della Nuova Repubblica. Adesso, ha scalzato la Milano Bene della Moratti alleata con la Milano più paurosa e chiusa dei manifesti feroci della Lega schernendoli sui nuovi mezzi di comunicazione. E Milano ha voltato pagina.
Certo, per superare lo schema berlusconiano occorre che ve ne sia un altro a sostituirlo, e questo rimane ancora piuttosto oscuro. Ma il punto è che la sconfitta del berlusconismo è avvenuta sui contenuti: non hanno funzionato le promesse dell'ultim'ora (forse perchè paghiamo ancora il bollo auto?), nè la paura delle Zingaropoli islamiche, o dei furti d'auto, o del muezzin che recita le preghiere al posto della Madonnina. Anzi, forse la sconfitta di queste paure le ha esorcizzate pure un po'.
La storia continua. E sarà compito delle politica tenerle testa. Il lavoro di Pisapia non è neanche cominciato e già lo aspettano al varco tante più sfide quanto più il mite avvocato riformista vorrà guardare lontano nel futuro. E altrettante aspettano un giovane Assessore di 27 anni, che si trova infine addosso la responsabilità di lavorare per la propria città, con il ben più difficile compito di concretizzare le proposte dei comitati in un quadro condiviso e non solo di raccoglierne le preferenze.