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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 76 - 1 Febbraio 2011 | 0 commenti

Felicitazioni di una canzonatura

Ingredienti

12 renne
24 canarini
8 topi
2 mosche
20 palle di neve refrigerate
alcuni contenitori di urina di renne
funghi secchi congelati, sculture a forma di fungo,
1 letto matrimoniale su pedana
1 tribuna
1 stanza d'osservazione mascherata da specchi
2 bilance con gabbiette per uccelli alle estremità di ciascuna che fungono da piatti di misura
2 contenitori bianchi per topi
2 contenitori neri per topi

Preparazione

Posizionare le suddette componenti nell'Hamburger Bahnof (Berlino, 5 novembre 2010- 6 febbraio 2011) sotto le luci asettiche dei neon.
Prestare attenzione a conferire simmetria ed ordine all'insieme.
Collocate il letto al centro della stanza.

Modalità di svolgimento

Potete osservare la composizione da diversi punti d'osservazione:
girandovi attorno (visione consigliata per i più meticolosi);
dalla tribuna (per coloro che si vogliono gongolare in una visione d'insieme);
dietro lo specchio (per chi ama esserci senza mostrarsi).

Soma è l'ultima provocazione di Carsten Höller: un elegante tentativo di spoeticizzare un'antica credenza popolare.
Il tentativo di Höller sembra quello di ricercare l'antica ricetta del soma — l'elisir di felicità, nell'antica religione vedica — partendo da deduzioni che un appassionato di micologia dal nome Gordon R. Wasson fece nel 1968. La ricetta del soma, infatti, era andata perduta e così l'unica fonte d'ispirazione per delle ipotetiche ricerche rimane il Rigveda, una raccolta di inni sacri della religione vedica. Dai risultati delle supposizioni pseudo-scientifiche del signor Wasson, Höller si diverte a mettere in scena un esperimento: somministrare una dose di soma agli animali facente parte di una delle due metà immaginarie in cui è stata divisa la stanza.
Un rebus, dunque, ma anche un prendersi gioco di coloro i quali credono che il segreto della felicità risieda nelle cose.
La composizione di queste “cose” tuttavia è studiata di modo tale da conferire all'insieme un perfetto equilibrio che conferisce una sensazione di pace allo spettatore che dai diversi punti di vista osserva la messa in scena bucolico-ironica.
Pur mantenendo una certa eleganza e purezza (sarà forse anche per la presenza delle renne, buffi animali che paiono del tutto indifferenti ai numerosi occhi puntati su di loro al punto da concedersi lunghe dormite sotto i riflettori) la composizione non si esime dal suggerire evidenti elementi sessuali all'osservatore scettico ma incuriosito: la forma delle grandi sculture a forma di fungo evoca gli elementi sessuali femminili e maschili e d'altronde anche l'aver posizionato un letto matrimoniale (letto che può essere affittato per una o più notti per soli mille euro a notte) su di una piattaforma al centro della composizione non vorrà forse suggerire l'antico segreto che forse la chiave della felicità risiede nella fusione si, ma semplicemente del femmineo con il mascolino, dall'apollineo con il dionisiaco… energico bilanciamento.
… o forse instabile quiete?

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