Numero 75 – 1 Dicembre 2010 – 150 Fratelli d’Italia
Raramente la storia della nostra penisola ha visto il suo popolo unito. Da secoli legati al proprio campanile, gli italiani hanno messo sempre in scena una commedia degli equivoci, divisi da storie d’amore, tra guelfi e ghibellini, ricchi e poveri, autoctoni e immigrati. E il nuovo secolo non sembra voler cambiare il corso dei millenni.
La politica italiana si arrotola in spirali artistiche con bizantinismi d’altri tempi, mentre le piazze ripercorrono le strade dei decenni scorsi. Anche i soliti quattro amici dell’Arengo non vogliono essere da meno nel congedarsi dalla prima decina del Duemila.
In questo numero quei 4 amici dell’Arengo provano a guardare come la capacità di spezzare il capello in 4 abbia generato negli anni non una, ma tante unità d’Italia.
Una di queste, un’Italia intera, aveva 95 anni e ha deciso di chiudere il sipario e lasciare la scena. Dall’alto del cielo della sua imperitura grandezza, si è lanciato giù ad abbracciare per sempre quella terra che unica fertilizza la vita. Terra amara come quella risata di chi, da sempre avvezzo a scherzare con i fanti, si toglie pure lo sfizio dell’ultima burla alla partenza del treno dei santi.
- Unificazione italiana e linguistica
- Nuovi fermenti meridionali tra orgoglio e rancore
- Ricordo di Monicelli
- Noi credevamo, un regalo di Stato
- Il federalismo energetico all'italiana
- L'Italia unita, e gli italiani?
- L'Italia nel Regno d'Italia
- Who is Garibaldi?!
- 1787: quando a Napoli si riciclava
- Pioggia e Cemento
- Federalismo competitivo? Cosa (non) imparare dalla Germania
- Sogno, ergo sum
- Ritorno al passato
- La lunga strada di sabbia
- Dogane e Questure: l'unità al di là della legalità
- Numero 75 – 1 Dicembre 2010 – 150 Fratelli d’Italia