L'eroe romantico Lawrence d'Arabia
Il visionario Don Chisciotte, convinto d'essere un cavaliere errante, stenta a trovare le proprie avventure in una Spagna ben lontana da quella dei romanzi picareschi castigliani. Si trova cioè nel posto (forse) giusto ma al momento sbagliato, e per questo si differenzia dal vero eroe che, forte del trovarsi nel posto giusto al momento giusto, vive in modo epico la propria avventura. Ne segue un esempio…
Mentre l'Europa era impegnata nel dilaniarsi tra le trincee della Prima Guerra Mondiale, in Medio Oriente un europeo guidava la Rivolta Araba contro l'Impero turco: Lawrence d'Arabia.
Un eroe del XX secolo, una figura complessa dal duplice volto: da una parte il soldato britannico Thomas Edward Lawrence, spia fedele alla Corona e al suo Governo, dall'altra l'eroe del deserto El Orenz, l'Arabo biondo; un eroe romantico catapultato nel feroce secolo delle guerre mondiali, passionale, visionario, coinvolto in una grande avventura esotica, in luoghi incantati noti all'Occidente attraverso le favole de “Le Mille e una notte”.
Lawrence vive – e racconta in seguito ne “I sette pilastri della saggezza” e “Rivolta nel Deserto” – un'epopea ribelle d'altri tempi, in un contesto in cui le sconnesse reazioni di tribù nomadi e briganti si trasformano in un'offensiva contro la Turchia, sotto la sua guida e quella di Faysal, figlio dello sceriffo al-Husayn, animatore della rivolta.
Ma Lawrence non è un semplice osservatore, bensì un vero e proprio stratega e trascinatore: ne è un esempio la presa di Aqaba (Giordania) del 6 luglio del 1917 in cui, dopo giorni di deserto, alla guida di 500 uomini, coglie di sorpresa i Turchi attaccando dalle montagne invece che dal mare.
Le scorrerie di Faysal e le sorti della guerra in Europa portano alla sconfitta dei Turchi e al costituirsi di un nuovo Medio Oriente. Qui Lawrence abbandona il suo ruolo di guerrigliero e si veste da diplomatico, incontrando però sconfitte e delusioni. Viene “accusato di aver messo in pericolo i profitti inglesi sui petroli della Mesopotamia” e di “aver rovinato la politica francese nel Levante”. Il suo sogno, e la promessa fatta a Faysal, di costituire uno stato arabo indipendente svanisce a Parigi nel 1919, con le potenze vincitrici che si spartiscono nel nome del petrolio l'Impero ottomano: Siria e Libano alla Francia, Iraq, Transgiordania e i protettorati di Palestina e Arabia alla Gran Bretagna. Lawrence si sente in colpa per aver tradito gli Arabi, e gli stessi si sentono traditi.
Nella Conferenza del Cairo del 1921, Lawrence lavora per attutire i danni: sotto protettorato britannico l'Arabia viene affidata ad al-Husayn; ai figli Abd Allah e Faysal rispettivamente la Transgiordania (Cisgiordania) e l'Iraq. Si pongono quindi le basi del Medio Oriente moderno.
Dopo una vita avventurosa e battaglie combattute nel deserto, Lawrence muore semplicemente in un (misterioso) incidente in moto in una strada della campagna inglese. Vittima dello scontro tra gli ideali di un innamorato sognatore e ciniche lotte di potere.