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Scritto da nel Numero 72 - 1 Agosto 2010, Scienza | 0 commenti

Aria condizionata

Soffocare di aria condizionata. Mi pare un efficace paradosso per delineare il rapporto che l'odierna società ha instaurato con i bollori dell'estate. In linea del resto con un modo più generale di respirare il contesto. Non è più tempo per la caccia agli odori, li si introietta per come vengono emanati; non si assaporano le sensazioni, vengono consumate per come ce le propongono e vengono digerite frettolosamente. Soprattutto si è persa la capacità di discernere i fatti in modo critico e dunque non condizionato. Siamo bombardati da un eccesso di raccomandazioni, suggerimenti, direttive, quand'anche depurate di coazione all'adempimento, che ci rendono smarriti di fronte a qualsiasi accadimento, pure quelli di natura meteorologica.
Negli ultimi decenni si è delegato ad altri anche la percezione del clima; se ci viene chiesto “secondo te quanti gradi ci sono oggi?” è facile che rispondiamo “28° reali ma 36° percepiti”. Buffo no? Un po' come i 100 mila in piazza ma 25 mila per la questura. Non è più vero ciò che si può toccare materialmente ma è vero ciò che viene plasmato come verità. Venendo alla nostra materia, avere in Italia, nei mesi di luglio o agosto, 10-15 giorni consecutivi con temperature oscillanti sui 35° è una vicenda assolutamente normale, persino scontata, oppure è corretto e vero parlare di caldo killer, forno africano, cappa rovente, e via elencando i titoloni mediatici? “La seconda che hai detto”, come suggellava il mitico Quelo di Corrado Guzzanti.
A questo punto il gioco è fatto: se veniamo indotti con un martellamento continuo a pensare che stiamo attraversando il solito evento climatico eccezionale, invernale o estivo che sia, finiremo per esserne condizionati e avvertiremo un disagio parossistico, quando forse varrebbe la pena stare semplicemente calmi e godersi il contesto. Magari in questi giorni in cui scrivo qualche moscovita potrà stramazzare a terra per il calore, visto che i 38°-39° sono una rarità a quelle latitudini, ma da noi il caldo è un tormentone annuale di cui siamo consci dall'infanzia, quindi, escludendo soggetti con patologie particolari, sfido che non possa risolversi altro che in un senso di spossatezza.
Eppure quei bei tendoni verdi e azzurri che adornavano i balconi dei palazzi di periferia sono ormai quasi un pezzo da museo, soppiantati da una sorta di boilerini, appesi alla facciata, dove trovano dimora i motori esterni dei modelli più antiquati di condizionatore. In altri scenari urbanistici ed edilizi è tutto un fiorire di potenti “confezionatori di clima” che conservano le nostre membra come merluzzi sui banchi del mercato ittico, impedendo scrupolosamente che si possa incorrere nel pericolo di un riequilibrio termico fra ambienti esterni ed interni.
L'aria condizionata dunque come panacea dell'estate bollente. Ma questa estate la si può davvero definire tale sinora? Niente affatto, dopo un giugno prettamente primaverile si è avuta una “mesata” calda ma di un caldo rassicurante, con gli estremi delle temperature massime neppure sfiorati, in nessuna delle regioni italiane. La pianura padana anche in anni recenti ha ripetutamente inanellato temperature oscillanti fra i 36° e i 38°; con uno sforzo di memoria davvero esiguo si può tornare anche solo all'anno passato, quando a luglio si ebbero diffusamente valori prossimi ai records storici. Per non parlare del centro-sud dove i 40° sono stati superati in tante occasioni.
Più precisamente, giusto per tediare con qualche dato fra quelli più recenti, si possono rammentare i 46,4° di Siracusa nel 1998, i 47° di Foggia, i 45,5° di Bari, i 44° di Lecce e Palermo ed i 43,8° di Pescara nel 2007, i 44,2° di Reggio Calabria, i 43,6° di Cagliari, i 42,6° di Firenze ed i 40,5° di Ancona nel 1983, i 40,6° di Roma nel 1981 e di nuovo nel 2007, i 40,4° di Ferrara nel 2007, i 39,6° di Bologna ed i 39,1° di Bolzano nel 1983, i 39,3° di Milano ed i 39° di Verona nel 2003. Ovviamente si tratta di valori registrati presso gli osservatori meteorologici delle principali città italiane; e come tali presentano una precisione assoluta, tanto per intenderci senza l'alea, ad esempio, dei conti “tremontiani”. Inoltre tali siti sono di massima posizionati presso gli aereoporti e dunque in aree che risentono meno della bolla di calore sviluppata dagli insediamenti urbani del centro città. Non deve allora meravigliarci che si parli spesso di cifre superiori rispetto a quelle citate. Anche se ciò poco “ci azzecca” col discorso della temperatura percepita in quanto in tal caso si rimane sul terreno delle temperature reali, che ben possono vedere uno scarto anche di 2 o 3 gradi fra centro e periferie e fra centro ed osservatori meteorologici.
La temperatura percepita è invece un'invenzione mediatica che tiene in considerazione due variabili che incidono sul gradiente termico: il tasso di umidità e l'irraggiamento solare. Ma in quanto mediatica tende all'effetto e pecca di superficialità, finendo per mettere in un calderone i vari fattori e creando tabelle, a mio giudizio, piuttosto strampalate. Il tasso di umidità in realtà è davvero fondamentale nel darci la sensazione di una giornata più calda di quanto non sia in concreto ma tirarlo in ballo quando si affrontano giornate roventi ha poco senso perché, tolte alcune aree circostanziate del territorio, quando si raggiungono massime sopra i 33°-35°, di norma il tasso di umidità non supera mai il 40%-50%. Quindi esso falsa la realtà, per quanto un osservatore attento non può non rendersi conto della fragilità di tale abbaglio, molto più frequentemente quando la temperatura oscilla intorno ai 30° che non in situazioni estreme. Quanto all'irraggiamento solare esso è senz'altro maggiore nelle giornate estive con temperature assai elevate perché di norma queste corrispondono a giornate con cieli tersi però il suo effetto lo sprigiona particolarmente sulle superfici colpite dai raggi non tanto all'ombra, ossia ove vengono misurate le temperature. Al più si riverbera sulle temperature della notte che risulteranno più elevate anche a causa dell'esposizione a raggi assai poco filtrati. Infine gioca un ruolo anche il vento ovviamente, il quale in questi eventi, oltre che spirare dai quadranti meridionali, risulta spesso teso e pare schiaffeggiare le pelli col suo calore. Ma tutto ciò inficia comunque poco la temperatura massima che tale è e tale rimane, alla faccia delle percezioni.
Per la cronaca il record assoluto registrato in Italia è detenuto da una piccola cittadina in provincia di Enna, ossia Catenanuova che toccò i 48,4° nel 1999. Poco più a sud, a Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, nel 1988 si sfiorarono i 48° ed il sottoscritto ebbe la fortuna di viverli in presa diretta. Beh è una bella sensazione, ci si fonde con la terra e pare penetrarla ed esserne risucchiati, le luci abbagliano tutto e rimodellano gli orizzonti, l'aria calda scuote la trachea ed impedisce la parola; così nella staticità totale sembra di vivere solo gli elementi della natura, se non fosse che un affabile ristoratore improvvisamente ci riportò alla realtà servendoci sul terrazzo il “Dio supremo dei pesci spada”. Altro che aria condizionata.
Quanto alle previsioni mi sbilancio: non raggiungeremo ad agosto records storici di temperatura massima. Non vi accontentate? Pazienza. Del resto le previsioni per due mesi, stante la vacanza settembrina dell'Areng
o, non le può azzeccare nemmeno il divino Otelma. Si può azzardare per la prima decade un ristabilirsi del tempo, dopo le sfuriate temporalesche di fine luglio, già da domenica 1 agosto e il trend dovrebbe proseguire al bello per il centro-sud anche per quasi tutto il mese. Certo nella contesa fra ciclone atlantico ed alta pressione azzorriana-africana, il secondo dovrebbe avere vita meno facile che in luglio e ciò rientra nella normalità. Si tratta però di una partita che riguarda più le regioni settentrionali ed in particolare alpine e prealpine che sono più esposte e risentiranno maggiormente delle passate temporalesche. Altrove ci si godrà serenamente il mare ed il caldo, prima che arrivi l'autunno…che, butto un altro pronostico, potrebbe anche essere un autunno caldo, magari non come quello del 1969…ma se l'andazzo è questo…chissà.

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