Un occhio molto attento
A poco più di due mesi dal lancio, è stato messo in orbita il 14 dicembre dell'anno scorso, il telescopio spaziale Wise ha iniziato a inviare immagini stupefacenti dallo spazio. I primi soggetti a finire sotto il suo obiettivo sono stati la galassia di Andromeda, la cometa Siding Spring, ammassi di galassie e colossali nubi dove si stanno formando nuove stelle.
Realizzato dalla NASA per osservare il cielo all'infrarosso, Wise dovrebbe essere in grado di scovare milioni di corpi celesti nascosti, come asteroidi di diametro inferiore a tre chilometri, fornendo una mappa del cielo utile per orientare le osservazioni di altri telescopi e pianificare le prossime missioni spaziali.
La radiazione infrarossa, generata da onde elettromagnetiche con una lunghezza compresa fra 0,0001 e 0,1 centimetri, non è percepibile naturalmente dall'occhio umano essendo intermedia fra la luce visibile e le microonde. L'osservazione strumentale da terra dell'infrarosso non è possibile perché l'atmosfera terrestre è opaca a queste lunghezze d' onda, ma nello spazio aperto Wise, che orbita a 525 chilometri dal nostro pianeta, potrà scrutare il cosmo al meglio delle sue potenzialità.
Per quanto gloriosa, la carriera di Wise non sarà però lunga quanto quella del capostipite dei telescopi spaziali, Hubble, che nel 2010 festeggerà i venti anni di onorato servizio.
Operativo dal 1990 questo eccezionale strumento, frutto della collaborazione fra la NASA e l'Agenzia Spaziale Europea, ha consentito un progresso senza precedenti nella conoscenza del cosmo.
Una delle scoperte più importanti di Hubble è stata la conferma dell'esistenza di pianeti extrasolari orbitanti intorno a stelle diverse dalla nostra. Altri dati raccolti dal telescopio spaziale sembrano confermare le ipotesi che l'universo sia in espansione e che molte galassie contengano un buco nero nel loro nucleo.
Anche se l'operatività di Wise sarà molto più breve, gli astronomi si attendono grandi risultati da questo strumento.
Osservando nella radiazione infrarossa, il telescopio catturerà le tracce di calore emesse dai corpi celesti, per farlo occorre che i suoi strumenti siano mantenuti a una temperatura bassissime, oltre 200 gradi centigradi sottozero. Entro il prossimo ottobre è previsto che le riserve di idrogeno liquido necessarie a refrigerare i sensori del telescopio si esauriranno. Per allora Wise dovrà aver completato la sua mappa cosmica, quello che si dice una vita breve ma intensa.