I Preraffaelliti e il sogno italiano
I Preraffaelliti e il sogno italiano: Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones
Nel quadro delle grandi mostre che si tengono nel MAR di Ravenna non potevo mancare di visitare la mostra sui preraffaelliti in modo anche da colmare la mia ignoranza su quel movimento.
Sorto in Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo si impose per il recupero di un'arte spontanea e ispirata alla natura, identificata con l'arte dei pittori prima di Raffaello, come indica il nome.
La mostra pertanto si apre con una sala dedicata agli ispiratori con l'esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione del paesaggio naturale e storico italiano, devo però notare che sono pochi i quadri dell'esposizione che ricalcano effettivamente quelli quattrocenteschi.
La brillantezza dei colori, l'attenzione ai particolari naturali, l'estrema semplicità e l'intensità
dell'espressione furono elementi della pittura del passato che affascinarono quel gruppo di giovani artisti inglesi capitanati da William Holman Hunt. Tra i membri fondatori della Confraternita ci fu Dante Gabriel Rossetti: figlio di un esule italiano, egli trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di Dante, e realizzò una magnifica serie di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina Commedia, ma non riuscì mai a vedere la terra degli avi della quale però, così raccontano i pannelli esplicativi, parlava bene la lingua.
Segnalo il quadro “Musica” del manifesto della mostra di Edward Burne-Jones (1833-1898) ove compaiono due figure femminili: la prima è seduta, vestita di grigio e reca in mano uno spartito; la seconda è vestita di rosso e suona il violino stando in piedi, alle loro spalle si scorge un parapetto oltre il quale si apre una vista panoramica su un'ampia valle fluviale e due colline fortificate all'orizzonte.
Il momento conclusivo dei Preraffaelliti in Italia si può vedere nei mosaici della Chiesa di San Paolo dentro le Mura a Roma realizzati da Burne-Jones alla fine del 1880. La mostra quindi si chiude con i cartoni originali, riproduzioni e un video dedicati a quell'opera.
La mostra è aperto fino al 6 giugno e poi si trasferirà ad Oxford. Tutte le informazioni su orari e tariffe, un'ampia documentazione e il programma di numerose iniziative collaterali si possono trovare nel sito: