La Lega Nord a Pantelleria
All'interno della maggioranza del comune di Pantelleria siede un consigliere della Lega Nord. Sì signori miei, avete letto bene. “Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” ha una rappresentanza anche all'estremità meridionale dell'Italia.
La domanda che sta sulla bocca di tutti all'apprendere questa notizia è: che cosa diavolo ci fa la Lega Nord a Pantelleria?!? Chi e perché l'hanno votata?
A dir la verità, la notizia di una rappresentanza leghista nel profondo sud non è nuova: nell'isola di Lampedusa, la Lega Nord è attiva da molti anni e nelle elezioni del 2007 ha ottenuto il miglior risultato della coalizione di centro destra (quella che ha vinto le elezioni), portando in comune 4 consiglieri e ottenendo la poltrona di vice-sindaco. Dunque a Lampedusa la Lega è un partito di primaria importanza, con un elettorato numeroso.
A Pantelleria, invece, la cosa è avvenuta senza il consenso elettorale, poiché uno dei consiglieri, che nel 2005 venne eletto nelle liste dell'UDC, il mese scorso è confluito nel partito di Bossi. Attualmente quindi non c'è un elettorato leghista, ma è una cosa momentanea. Nelle elezioni comunali che si terranno il prossimo anno si potrebbe scoprire che il sentimento padano è presente anche in quella terra.
Nell'articolo 1, dello statuto della Lega Nord (approvato nel marzo 2002), leggiamo che il movimento “ha per finalità il conseguimento dell'indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica federale indipendente e sovrana.” Ma che c'azzeccano Pantelleria e Lampedusa con il desiderio di indipendenza della Padania?
Aspetta, aspetta… adesso ho capito…
Adesso è tutto chiaro. Signori state attenti, perché lì, nel bel mezzo del Mediterraneo, a centinaia di chilometri dalla terra ferma, in due lembi di terra, si sta sviluppando una nuova fase storica… la rivoluzione padana. Già immagino le vie delle isole piene di camicie verdi, i comizi di Borghezio, le statue del senatur nelle piazze centrali. Immagino le ronde in mare, con le barche, a caccia di pescherecci pieni di clandestini e prostitute. Immagino un programma di “padanizzazione delle culture meridionali” con l'introduzione dello studio della lingua e della cultura padana nelle scuole. Centinaia di bambini che parlano lombardo. Una prima generazione di padani che rifiuta i propri genitori e i propri nonni, perché troppo terroni. I migliori alunni, già in tenera età, verranno mandati in madre patria, dove verranno trasformati nei futuri capi delle isole. Verranno proibiti nomi come Salvatore, Concetta e Immacolata. Spopoleranno nomi come Ambrogio, Umberto e Vittorio. Ogni padano del sud dovrà almeno una volta nella vita andare in pellegrinaggio a Pontida per purificarsi e giurare fedeltà. Il pane verrà sostituito con la polenta. La cassata e i cannoli con il panettone. Il passito con lo spumante.
Facciamo attenzione a quello che succederà in futuro da quelle parti perché la rivoluzione padana delle isole è alle porte.
Dopo l'arrivo dei cinesi,non mi stupisco di nulla. Mi toccherà raccontare di un altra isola e di altri tempi e gente in futuro ai miei nipoti.