Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 52 - 16 Dicembre 2008 | 0 commenti

Yunus – l'esperienza lavorativa ed il microcredito

Sebbene Yunus apprezzi molto la realtà statunitense, nelle sue intenzioni il ritorno in patria non è stato mai messo in discussione. Durante la breve e poco significativa parentesi di docenza presso la Tennessee State University di Murfreesboro negli anni accademici 1971 e 1972, Yunus comincia a pianificare il proprio ritorno in Bangladesh. Già a partire dal marzo 1971, quando l'esercito del Pakistan Occidentale invade il Pakistan Orientale (attuale Bangladesh), occupando la sua capitale Dhaka, Yunus ripone in secondo piano gli impegni accademici, dedicandosi in maniera preminente alla causa dell'indipendentismo Bengalese: insieme da altri studenti connazionali stanziati in USA, si rende promotore del Bangladesh Citizens' Committee avente l'obiettivo di sensibilizzare l'amministrazione USA nei confronti della causa Bengalese, tramite attività di lobbying a livello istituzionale.
Durante il 1972, conseguita l'indipendenza del Bangladesh, Yunus inizia a vagliare alcune proposte di lavoro in patria: dato lo scarso interesse nei suoi confronti dimostrato dalla Dhaka University, accetta la posizione di vice-direttore generale della General Economics Division, prestigioso centro studi del Ministero dell'Economia. Sebbene l'incarico abbia scadenza annuale, Yunus dopo solo un breve periodo, rassegna le dimissioni, causa l'incompatibilità del proprio metodo di lavoro nei confronti dell'inefficiente apparato gerarchico che caratterizza l'attività governativa. Ripiega quindi sull'accogliente quando accademicamente modesta Chittagong University accettando la posizione di professore associato, ricoprendo inoltre l'incarico di direttore presso il dipartimento di economia.
L'anno di svolta che caratterizza definitivamente la traiettoria di crescita umana, intellettuale e professionale di Yunus è il 1974 ed ha come sfondo proprio la piccola Chittagong University: l'occasione di poter osservare in prima persona le dinamiche di povertà e miseria che caratterizzo la realtà economica del villaggio rurale di Jobra – confinante con il campus universitario di Chittagong – colpito da una gravissima carestia di scala nazionale, offre a Yunus la preziosa occasione di sviluppare definitivamente la propria vocazione personale a favore dei poveri, potendo ora disporre un privilegiato laboratorio a cielo aperto, presso il quale analizzare le cause della miseria individuandone conseguentemente le relative soluzioni: nasce l'intuizione del microcredito.
Il sistema si basa sull'erogazione di piccoli prestiti soggetti ad interesse e restituzione, concessi a persone povere prive di garanzie patrimoniali – privilegiando gruppi di donne a responsabilità congiunta – finalizzati all'avvio di piccole iniziative imprenditoriali. Un formula capace di combinare armonicamente sviluppo economico e pari opportunità, che si proietta evidentemente oltre i canoni della passiva filantropia, conferendo fiducia a chi riceve il prestito e sollecitando una controprestazione (restituzione del prestito – principio di reciprocità) in grado di promuove dignità ed inclusione sociale.
Da esperimento locale ed estemporaneo, nell'arco di un decennio – non privo di ostacoli o difficoltà i progetti di sviluppo rurale basati su iniziative di microcredito diventano un'affermata realtà, sia per estensione territoriale sia per dimensionamento organizzativo, sino ad arrivare nel 1983 alla fondazione della Grameen Bank (letteralmente 'Banca Rurale').
Da sempre caratterizzato da posizioni propositivamente critiche nei confronti della teoria economica neoclassica, Yunus ha sviluppato una profonda ed originale riflessione in tema di povertà. Persuaso dal principio secondo il quale sia possibile creare un mondo senza povertà, poiché il germe dell'indigenza non è insito nella natura umana, bensì all'interno dell'inadeguato assetto istituzionale elaborato tramite «ingegneristiche teorie economiche» (Yunus 1998 e 2008),Yunus persegue l'obiettivo di lotta alla povertà proponendo strategie di sviluppo di natura spiccatamente partecipativa accompagnate ad analisi tese a valorizzare le capacità e la creatività di ogni essere umano considerato in tutta la sua interezza e complessità (visione analoga al Capability Approach di Amartya K. Sen). Il sogno di Yunus è quello di relegare la povertà in un museo: una volta sconfitta definitivamente, propone di fondare «un museo per ricordare gli orrori della miseria alle generazioni future, che si chiederanno come mai l'era della povertà sia potuta durare così a lungo e come mai una minoranza della popolazione mondiale abbia potuto continuare a vivere nell'abbondanza, mentre miliardi di altri esseri umani venivano abbandonati alla miseria, all'indigenza e alla disperazione» (Yunus 2008, p. 227).
Oltre ad ulteriori numerose riflessioni in materia di demografia, istruzione, lavoro e welfare, Yunus arriva ad enucleare il concetto di Social Business: in quest'ottica si teorizza l'opportunità e l'urgenza di invertire il paradigma che caratterizza la tradizionale Corporate Social ResponsibilityCRS, ovvero da un'impostazione mediante la quale le imprese socialmente responsabili si pongono l'obiettivo di massimizzare i propri profitti sotto vincoli di desiderabilità sociale, Yunus propone di passare a nuove tipologie di imprese (ed imprenditori) a vocazione sociale e cooperativa, in grado di perseguire e massimizzare obiettivi sociali sotto opportuni vincoli di sostenibilità economico-finanziaria, tali da consentire loro di poter operare con successo all'interno di un'economia di mercato concorrenziale.
Attraverso la sua impostazione, da sempre tesa a coniugare in modo coordinato ed armonico efficienza ed equità, libertà della persona all'interno di un orizzonte di genuina responsabilità confronti della comunità, Yunus rappresenta uno dei maggiori ambasciatori del concetto di Economia Civile a livello mondiale, sia dal punto di vista strettamente imprenditoriale, sia dalla prospettiva più squisitamente teorica caratterizzante la sua riflessione nei confronti della scienza economica.
Riferimenti bibliografici
Becchetti, Leonardo (2008), Il Microcredito, Il Mulino, Bologna.
Grandin, Karl (ed.) (2007), Les Prix Nobel 2006, Nobel Foundation – The Royal Swedish Academy of Sciences, Stockholm.
Ramon Magsaysay Award Foundation (ed.) (2007), Great Men and Women of Asia:
Ramon Magsaysay Awardees 1974-1989
, Anvil Publishing, Manila.
Yunus, Muhammad (1998), Il Banchiere dei Poveri, Feltrinelli, Milano.
Yunus, Muhammad (2008), Un Mondo Senza Povertà, Feltrinelli, Milano.
Grameen Bank

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>