Luce dal passato
Situati a distanze inimmaginabili per la mente umana, nell' ordine di miliardi di anni luce, i Quasar ( abbreviazione di quasi-stellar radio source, radiosorgente quasi stellare ) sono oggetti cosmici ancora poco conosciuti.
Se la loro natura galattica sembra ormai accertata, questi corpi presentano caratteristiche peculiari rispetto agli ammassi stellari conosciuti. In particolare i quasar emettono molta più energia, sotto forma di radiazione, rispetto alle media delle galassie, questo spiega perché, pur essendo lontanissimi sono gli oggetti più luminosi osservati nel cosmo. E' stato stimato che un quasar sprigiona più energia in un secondo di quanto faccia il Sole in 100.000 anni.
Da dove derivi questo surplus energetico è ancora un mistero. Un' ipotesi abbastanza condivisa ritiene che la luminosità dei quasar sia dovuta a gas e polveri che precipitano in un buco nero supermassiccio situato al centro del corpo celeste. Come un gorgo nello scarico di un lavello, questo flusso di materia darebbe origine a un disco di accrescimento fonte delle massicce emissioni energetiche.
I primi quasar vennero scoperti verso la fine degli anni '50 del secolo scorso, grazie alle loro emissioni radio. Tuttavia i radiotelescopi di allora non permettevano di individuare con precisione la posizione di queste radiosorgenti. Pochi anni dopo lo sviluppo tecnologico degli strumenti permise di rilevare la posizione esatta di alcuni quasar, conosciuta la loro posizione, era possibile studiarne la controparte ottica.
Nel 1963, fu ottenuto il primo spettro della luce proveniente da un quasar, che rivelò una singolare caratteristica di questi corpi celesti. L' analisi spettroscopica evidenziò un marcato spostamento verso il rosso, detto redshift. Una prova di come, non contenti di essere così distanti, continuino ad allontanarsi, confermando la teoria dell' universo in espansione.
L' enorme distanza dei quasar, i più lontani finora individuati si trovano a 13 miliardi di anni luce e ricordiamo che la radiazione luminosa viaggia a quasi 300.000 chilometri al secondo, rende il loro studio molto interessante per saperne di più sul cosmo primordiale. La luce di un quasar che osserviamo ora dalla Terra è quella emessa miliardi di anni fa, quindi questi oggetti ci appaiono nello stato in cui si trovavano quando l' universo era molto giovane.
Secondo molti astronomi è possibile che gran parte delle galassie, compresa la nostra Via Lattea, in tempi remoti abbiano attraversato la fase quasar, per poi, una volta che il buco nero centrale ha consumato tutta la materia interstellare nei suoi dintorni, entrare in una fase più tranquilla della loro esistenza.
E' allucinante (per me almeno) pensare che noi vediamo adesso qualcosa che potrebbe non esistere più… mi fà venire il mal di mare solo a pensarci!