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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 30 - 16 Dicembre 2007 | 0 commenti

Il Parco dei cavalieri erranti

Il Pab, ossia il Parco dell'Ariosto e del Boiardo, è il nuovo luogo della cultura inaugurato lo scorso 8 dicembre. Dedicato ai due grandi cantori dell'epica cavalleresca, il Parco nasce da un progetto comune fra la Provincia di Reggio Emilia e la Biennale del Paesaggio in collaborazione con i comuni di Reggio Emilia, Scandiano, Canossa ed Albinea. L'intento è quello di dar vita ad un ambiente che rappresenti il simposio fra i luoghi fisici e gli spazi mentali in cui hanno preso forma le gesta di Orlando, Angelica e Rinaldo. In un momento in cui sentiamo più che mai il bisogno di riscoprire la nostra cultura, di riassaporare gli antichi capolavori dell'arte italiana, di rifuggire nel glorioso passato per affrontare meglio il mediocre presente, il Pab rappresenta un connubio perfetto fra antico e moderno che si concretizza nel luogo geografico. Letteratura, arte e paesaggio si intrecciano in un percorso ideale che dal Monte Jaco, situato sulla sponda destra del Crostolo, arriva alla rocca di Canossa, passando attraverso il castello di Albinea e la chiesa di Puianello. A rendere ancora più suggestivo questo percorso della cultura è la villa quattrocentesca del Mauriziano appartenente ai Conti Malaguzzi, famiglia d'origine della madre di Ariosto, nella quale è possibile ammirare il “Camerino dei poeti”, il “Camerino degli Orazi e Curiazi” ed il “Camerino dell'Ariosto” con splendidi affreschi del '500. Protagonisti della giornata inaugurale sono stati la voce e il volto di David Riondino, che nelle vesti di cavaliere errante ha recitato alcuni versi tratti dalle opere del Boiardo e dell'Ariosto regalando momenti di grande poesia ai partecipanti, i quali per un attimo si sono potuti sentire parte di quel mondo fatto di donne, cavalier, arme, amori, cortesie, audaci imprese che proprio dall'ispirazione di quei luoghi ha avuto origine. Le iniziative del Pab nel mese di dicembre, tuttavia, altro non sono che un'anticipazione della programmazione che si svilupperà il prossimo anno con sempre maggior ricchezza di appuntamenti (tutti ad ingresso gratuito). L'iniziativa reggiana, dettata dall'orgoglio del genius loci, ci ha restituito luoghi incantati, pervasi di un alone magico, impregnati di una poesia senza tempo, vanto di una cultura che ha voglia di ritrovarsi. Oggi dall'alto dei lori piedistalli, le statue di Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, vegliano austeri i Gardini Pubblici di Reggio Emilia, mentre sembra ancora di sentir echeggiare nell'aria i versi della IV satira dell'autore dell'Orlando Furioso: “Già mi fur dolci inviti a empir le carte / li luoghi ameni di che il nostro Reggio, / il natio nido mio, n'ha la sua parte”.

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