Curva a parabolica
L'effervescente Maurizio Zamboni, assessore bolognese alla mobilità, dopo un paio di illuminate proposte, quali l'introduzione della sosta a pagamento per i motorini, ed un ampliamento indiscriminato delle famigerate strisce blu in periferia, ha deciso di calare il carico da undici, quello che i giocatori consumati conservano per la mano decisiva: una bella asfaltata a Strada Maggiore.
Nelle settimane scorse, i tanti possessori di moto e ciclomotori hanno potuto tirare un sospiro di sollievo: qualcuno ha avuto il buon senso di spiegare all'Assessore, che di fatto il ticket per i motorini è una soluzione impraticabile. Un tagliando, non può ovviamente essere esposto all'aria aperta, questo perché i soliti individui dallo scarso senso civico, al momento della sosta, potrebbero tranquillamente togliere il ticket dal ciclomotore vicino per installarlo sul proprio. Purtroppo invece, per i tanti cittadini che non possono permettersi l'acquisto di un garage, la seconda proposta è in fase di realizzazione: strisce blu in periferia e sosta a pagamento per le seconde auto appartenenti al medesimo nucleo familiare. Per inciso, si potrebbe notare come l'autovettura non sia un bene di lusso, ma un mezzo a cui molti cittadini devono necessariamente ricorrere, almeno in una città che stando al sole 24 ore, detiene il primato dei costi per l'utilizzo dei mezzi pubblici.
Dopo questi provvedimenti restrittivi, la politica sociale perseguita da Palazzo D'Accursio, ha finalmente concesso al sentimento nazional-popolare dei bolognesi una boccata d'ossigeno, con l'inizio dei lavori per l'agghiacciante asfaltata a Strada Maggiore. E 'un fato noto, che tale lavoro di “ristrutturazione” della centralissima via, sia stato interrotto soltanto dopo pochi giorni, perché, almeno secondo la Soprintendenza per i Beni Culturali, mancavano le necessarie autorizzazioni.
Senza entrare nel merito della battaglia a colpi di carte bollate che si sta combattendo in questi giorni tra comune e regione, è interessante rilevare come da un lato si stia tentando, più o meno giustamente, di limitare il più possibile il traffico veicolare nel centro storico, mentre dall'altro, in nome del pragmatismo e della riduzione delle spese comunali, si stia procedendo ad una politica a-storica ed antiestetica, che senza alcun riguardo per il territorio che la ospita, procede col cemento sino ai piedi delle Due Torri.
Tuttavia, l'idea di asfaltare Strada Maggiore, nonostante il parere contrario della Sopraintendenza, non era malvagia, magari inserendo una bella curva a parabolica in stile autodromo di Monza al termine di via San Vitale; così, i tanti appassionati della velocità avrebbero potuto iniziare a “staccare” sotto il marmo dantesco affisso alla Garisenda, per poi “aprire”lungo Strada Maggiore, per porre termine alla corsa cittadina nell'intersezione dell'antica via col trafficato Viale Ercolani.
Il Comune potrebbe inoltre patrocinare, in vece degli obsoleti incentivi per le auto non inquinanti, un bonus spendibile per ribassare l'assetto alle autovetture, o per sostituire nei motocicli agli scarichi omologati, quelli in carbonio maggiormente performanti. Sarebbe un' iniziativa veramente all'avanguardia nel panorama italiano. Ma per fortuna, Palazzo D'Accursio si comporta giustamente come un padre bonario ed ecologista, ma con l'occhio sempre attento al portafogli: è con questa logica progressista di stampo anglosassone che i cittadini devono leggere i provvedimenti come la pedonalizzazione di una zona, e la successiva asfaltata. Uno stupro alla Bologna medioevale, ma un toccasana per le casse comunali…