Marketing ambientale
Quante volte siete stati rimproverati dalla mamma perché il vostro modo di vestire non era consono alla situazione o all'ambiente da frequentare. “vai in giro che sembri il figlio di nessuno”: l'ammonimento più crudele dal sapore dis-ereditario.
In chiesa non si entra vestiti in tenuta da spiaggia, per le cerimonie l'abito scuro è di rigore, ed al lavoro, negli studi legali, banche d'affari o istituzioni pubbliche, ci si va vestiti come Dio comanda, con tanto di giacca e cravatta.
Eh già!! Inutili le nostre argomentazioni in favore della libertà di pensiero, di espressione della propria personalità anche attraverso il proprio abbigliamento, o meglio, il look-style. Inutile spiegare ai nostri vecchi che i tempi cambiano, perché intanto certe cose non cambiano mai.
E invece no!!
Un'aria di cambiamento si può respirare negli ambienti fashion di Milano, quelli più trendy. Ed ecco comparire la moda del Casual Friday in cui i giovani e rampanti professionisti si presentano il venerdì mattina al lavoro già belli e pronti per l'Ape delle sei.
I più conservatori strabuzzano gli occhi davanti a questa gioventù senza rispetto per le tradizioni e la cultura. E chissà allora come avranno reagito alla notizia comparsa qualche giorno fa sui giornali in cui si riportava che i piani alti dell'Eni hanno imposto ai propri dipendenti di presentarsi al lavoro senza né giacca, né cravatta. EVVAI!!!!!!
I dirigenti del cane a sei zampe hanno dichiarato che questa è una scelta pro-ambiente: i dipendenti liberi da nodi alla gola avranno meno caldo e quindi l'Eni risparmierà grazie ad un minor consumo di aria condizionata, inquinando quindi di meno l'ambiente.
La solita mossa commerciale, hanno pensato le malelingue, prima inzozzano il delta del Niger e poi adottano politiche spicciole environmental friendly per abbellire la propria immagine in un'era dove essere a favore dell'ambiente sta diventando la mossa vincente nei mercati economici.
Pensatela come vi pare, ma fonti non ufficiali hanno calcolato che il minor utilizzo di condizionatori potrebbe far risparmiare all'ENI circa 1 milione di Euro.
Cosa c'è di male quindi? L'ENI risparmia, l'ambiente ci guadagna e i lavoratori se ne stanno più comodi. Uno solo l'effetto collaterale: le mamme e tutti quelli per cui a questo mondo non c'è più religione.
Ma noi dell'Arengo siamo ggiovani con due G, e per definizione i giovani si comportano nella maniera contraria a quella che le mamme vorrebbero. Pertanto non solo abbracciamo la proposta dell'ENI, ma ci spingiamo oltre!!
Non solo via giacche e cravatte, nei mesi d'estate, ma anche camicie e pantaloni.
Tutti in giro in mutande, come vorrebbero Benigni e Gigi la trottola. Così, non solo consumeremo meno aria condizionata, ma risparmieremo anche in lavatrici e ferri da stiro!!
Che trovata geniale, così magari anche l'Arengo come l'Eni, ostentando pance all'aria ed un atteggiamento pro-ambientale, contribuirà attivamente al salvataggio del pianeta ed accrescerà il consenso dei suoi amatissimi fan.
Ok, forse non salveremo il pianeta, ma sicuro attireremo l'attenzione del pubblico; che è un po' quello che tutti quanti, da Al Gore a Leonardo Di Caprio, stanno facendo.
Come non riportare all'attenzione i Live Earth Concerts che si sono tenuti da Sidney ad Amburgo contro la crisi ambientale del nostro pianeta.
Ma ancora più esilaranti sono le gare di Bellezza Miss Environment, l'evento annuale organizzato dai Friends of the Nature Sanctuary finalizzato (come tutti queste manifestazioni) a sensibilizzare l'opinione pubblica e ad accrescere la consapevolezza delle conseguenze legate al cambiamento climatico.
Ed ecco che il corriere.it, anch' esso in cerca di maggiori accessi multimediali, non perde l'occasione di mostrare in prima pagina fotografie di gambi chilometriche, del quale proponiamo un estratto con tanto di didascalia.
Tratto dall' Archivio delle gallerie di immagini del Corriere.it:
Le candidate al concorso Philippines Miss Earth durante la presentazione della manifestazione a Makati, sud di Manila. Il concorso Miss Earth si tiene ogni anno per promuovere la consapevolezza e la coscienza ambientale nel mondo
Ma Ragazzi!!! Adesso sono io a vestire i panni del conservatore tradizionalista; va bene che le chiappe fanno audience, ma almeno dal Corriere mi sarei aspettato un po' più di serietà.
Ma soprattutto, considerando che le flatulenze sono pur sempre emissioni, come si fa a pensare che il culo sia pro-ambiente?
Davanti a questo interrogativo esistenziale, come valutare i ciclisti-nudisti-ecologisti?