Fratelli di sangue
Ciò che è successo in questi giorni a Gaza è qualcosa di sconvolgente e folle.
Una guerra che non ha coinvolto classi sociali diverse, ma la massa dei pezzenti. Fatah contro Hamas, un popolo tenuto in vita dagli aiuti alimentari dell'Onu. Sono loro i responsabili di quella che è la conseguenza più importante dello scontro fratricida: la caduta dell'Autorità palestinese, soprattutto in quei territori occupati quaranta anni fa da Israele.
Quali risultati ha avuto l'occupazione israeliana?
Quaranta anni di terre espropriate, di ulivi dei contadini palestinesi tagliati alla base durante i raid dei coloni più estremisti, di code interminabili ai posti di blocco dell'esercito. Non è mai stata fatta giustizia da parte israeliana, dei soprusi dei coloni, delle inutili violenze dell'esercito ai posti di blocco, delle partorienti che rischiavano di partorire per strada e sotto il sole a picco, delle tre ore e più che uno studente impiegava per superare il reticolo dei check point e raggiungere la scuola o l'università. La comunità internazionale non ha mai chiesto giustizia per gli “omicidi mirati” che l'esercito e l'aviazione israeliana compie da anni. Da parte palestinese la follia ha preso il sopravvento su tutto: qualche giorno fa, due donne, di cui una incinta, cercavano d'entrare in Israele cariche d'esplosivo per farsi saltare in un posto affollato. I kamikazee nascono solo nel 2001, trentaquattro anni dopo l'inizio dell'occupazione. Oggi gli israeliani hanno ragione quando lamentano l'assenza di un interlocutore affidabile sul fronte palestinese e coloro che invece in passato avrebbero potuto essere interlocutori affidabili sono stati bruciati. Arafat, ridicolizzato dall'assedio posto da Sharon per un anno e mezzo, al suo quartier generale di Rmallah. Mahmud Abbas poi, bruciato anch'egli da Sharon al momento del ritiro di Gaza.
Inoltre è utile non dimenticare la sospensione degli aiuti e dei finanziamenti all'Autorità palestinese, decretati dagli Stati Uniti e dall'Unione europea dopo la formazione del primo governo Hamas, e in parte ancora mantenuta nei confronti del governo di unità nazionale Hmas-Fatah. Inizialmente sembrò giusto tagliare i fondi ad un'organizzazione terroristica come Hamas che non intende riconoscere Israele. Ma ad oggi la povertà a Gaza è aumentata, la disperazione ha sento gli ultimi barlumi di ragione, e questo ha certamente avuto un peso determinante nell'innesco dello scontro intestino. Non va dimenticato che Israele è l'unico Stato di cui una parte del mondo discute circa la sua legittimità e questo induce a giustificare ogni volta, da parte della comunità internazionale, anche gli errori più gravi della politica israeliana. Anche questi errori di valutazione e di approccio continuano ad alimentare la follia palestinese.