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Scritto da nel Internazionale, Numero 14 - 1 Aprile 2007 | 0 commenti

Partito di Dio o Partito del Diavolo?

Gruppo terroristico, partito di governo o formazione armata a seconda delle varie sentenze ONU o di Whasington, Hezbollah è visto da quasi tutti i Paesi del mondo, arabi e non arabi, come un movimento politico legittimato dal voto. Per contro, Hezbollah è considerato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti, dai Paesi Bassi, dal Canada, da Israele. Il Regno Unito e l'Australia hanno preso una simile posizione limitatamente al braccio armato del movimento, di fatto considerato distinto da quello politico. Hezbollah ha condannato alcuni atti terroristici come gli attacchi dell'11settembre 2001, i massacri del GIA in Algeria e l'omicidio di Nick Berg in Iraq.

Il Partito di Dio, a totalità sciita, nasce nel 1982, dotato di un'ala militare, creata con l'appoggio della Repubblica Islamica dell'Iran per opporre una resistenza armata all'invasione e all'occupazione israeliana del Libano. L'emblema della bandiera di Hezbollah è caratterizzato da un drappo giallo al cui centro campeggia parte di un versetto del Corano (Sura V, 56) che recita:

“E colui che sceglie per alleati Dio e il Suo Messaggero e i credenti, in verità il partito di Dio saranno i vincitori”. La lettera alif, prima lettera del nome di Dio, è graficamente rappresentata da una mano che stringe un fucile AK-47 affiancata da un immagine del globo terrestre.

Il leader assoluto del partito è Sayed Hassan Nasrallah, sciita, nato e cresciuto nel quartiere “al-Karanteena”, uno dei più poveri della periferia di Beirut. Formatosi culturalmente dapprima a Najaf, in Iraq e poi in Iran, dal 1992 è il simbolo della resistenza libanese, il capo del sub-governo i cui immaginari confini comprendono tutta la parte meridionale del Paese. Gigantografie di Nasrallah e di Ali Khamenei, leader supremo in Iran, coprono interi palazzi del Paese: barba curata, turbante nero, grandi occhiali quadrati e sorriso benevolo. Hezbollah può contare su una piattaforma forte che si sviluppa attraverso la costituzione di dipartimenti che si occupano di sanità, istruzione, costruzione edilizia per finire con quello della comunicazione con la tv Al-Manar o Al-Alam, tv in lingua araba che trasmette da Theran ed il sito internet www.almanar.com.lb. Costruiscono scuole e ospedali,distribuiscono acqua potabile, raccolgono i rifiuti nelle aree dimenticate dal governo. In 20 anni hanno migliorato la qualità della vita di oltre un milione e 200.000 sciiti libanesi, da sempre i più poveri tra i 4 milioni di abitanti. A due settimane dalla fine dei bombardamenti israeliani le donazioni da parte del Partito di Dio avevano raggiunto 30.000 famiglie con case distrutte o seriamente danneggiate: 12.000 dollari per il sud di Beirut, 10.000 per Tiro e le campagne.

Sono cifre importanti se si calcola che lo stipendio medio in Libano è di circa 6.000 dollari l'anno.

Lo scorso ottobre il dipartimento del tesoro americano ha stimato che il Partito di Dio avesse a disposizione un budget annuale di circa 200 milioni di dollari provenienti direttamente dalle casse di Theran. Notizia confermata, non nelle cifre, da Bilan Naim, membro del Consiglio esecutivo di Hezbollah. Del resto, la radice del Partito di Dio l'hanno seminata proprio i Guardiani della Rivoluzione di Khoemini nel 1982. La guerra civile straziava il Libano da sette anni, Israele aveva appena invaso il Paese e le Nazioni Unite dispiegavano la forza multinazionale Unifil per contenere la violenza. Durante l'occupazione nel sud, chiusasi dopo 18 anni nel maggio del 2000, Hezbollah è stata la guida nella guerriglia contro Israele. Due anni fa il governo Siniora adottò un documento nel quale definiva Hezbollah “un movimento di resistenza contro l'occupazione israeliana”, ancora in atto sulle Fattorie di Sheeba, un'area a sud-est del Paese al confine con la Siria. Inoltre il governo afferma che l'efficienza di Hezbollah è complementare all'attività dell'esecutivo in realtà l'attività capillare del Partito di Dio rende ancora più traballante un gabinetto che si trova ad affrontare un passaggio delicato in cui le scelte di Nasrallah, nel bene e nel male, avranno un peso importante.

L'Europa in tutto ciò cerca di ritagliarsi un ruolo importante, come testimonia la conferenza dei donatori tenutasi a Parigi nel gennaio scorso al fine di sollecitare i Paesi arabi del Golfo ad aiutare la ricostruzione del Libano senza il supporto delle forze radicali.

Il Libano,o meglio la composizione della sua società, come affermò anche papa Wojtyla, è ciò che dovrebbe essere il Medio Oriente tutto, in quanto nella terra dei cedri convivono sciiti,sunniti, cristiani, ebrei e rifugiati palestinesi in una convivenza che non è possibile riscontrare, per varie ragioni, in altri territori. In tutto ciò è da stabilire quanto tengano alla pace e al bene comune del Paese organizzazioni politico-armate come Hezbollah ben radicate all'interno delle dinamiche sociali libanesi e di cui hanno continua conferma dal sostegno massiccio di un terzo della popolazione.

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