La corda
Era ancora una volta lì, in piedi su un filo a trenta metri da terra e a guardare avanti un unto inesistente, facendo un passo dopo l'altro su quella corda che ogni giorno diventava più lunga e impervia. La prima volta era stato eccitante, suo padre, acrobata, glie lo voleva impedire.. lo fece senza scarpe né bilanciere, lo fece con eleganza, naturalezza ed entusiasmo.
Quando arrivò in fondo la folla applaudì come non fece mai dopo di allora, sentiva l'improvvisazione e l'eccitazione che aveva dentro.
Scese pieno d'orgoglio, un orgoglio che non sarebbe riuscito a celare al padre che sentiva lo stava guardando.
Lo sguardo che incrociò era triste.
Il padre sapeva che un giorno avrebbe messo le scarpe, che avrebbe sentito il bisogno del bilanciere e che quella corda sarebbe diventata la sua maledizione, la sua fobia.
Suo padre cadde dalla corda quando lui aveva appena iniziato ad usare il bilanciere.
Bruciò la corda, fece a pezzi i supporti e la pertica e giurò che non sarebbe mai più salito.
Due mesi valse il giuramento, ora era nuovamente lì a sperare di arrivare in fondo alla corda, alle sue paure.
Avanzava fissando un punto immaginario, la faccia di suo padre, quella stupida faccio che fece davanti a lui quando si accorse che ormai l'equilibrio non era più raggiungibile e provò ad aggrapparsi con le mani come ultimo disperato tentativo.
Erano la rabbia e le aure ad averlo fatto risalire.
Ogni volta che arrivava in fondo l'inchino al pubblico era sempre meno trionfale, scendeva la scaletta con lo stomaco in gola, non si fermava nemmeno un attimo a ricevere elogi, si chiudeva nella roulotte a vomitare per poi iniziare a bere.
Questa era la sua vita, condivisa da una compagna che lo amava e che lo scongiurava ogni giorno di smettere.
Su figlio era in college, lo amava e per questo si rifiutava di farlo partecipare alla sua vita, lo voleva lasciare lontano da quella maledetta corda, fredda, oscillante e ogni giorno più lunga.
Poi un giorno decise: “Lo farò ad occhi chiusi, salì mentre sua moglie ignara faceva i soliti annunci per raggranellare danaro.” E' ancora una bella donna “pensò guardandola” non lo sa ma gran parte degli uomini sono generosi grazie a lei, non per lo spettacolo”.
Si accorse di stare piangendo e ricordò la montagna di soldi che bruciavano insieme alla corda che aveva ucciso il padre.
Pianse pensando al biglietto lasciato alla moglie dove la pregava, come ultimo atto d'amore verso di lui, di bruciare i soldi ma di usarli per tenere lontano il figlio dalla corda.
Arrivò in cima, la folla fece solo un attimo di silenzio. Sentiva le gambe tremare, la corda sembrava lunghissima e oscillare come non mai.
“ Manca solo il vento” pensò “poi lo spettacolo è assicurato”. Prese il bilanciere, ma le braccia quel giorno erano troppo deboli per reggerlo, lo riappoggiò senza guardare in basso, non avrebbe sopportato gli occhi terrorizzati della moglie.
Mise un piede sulla corda, l'altro e chiuse gli occhi. Ora c'erano buio e silenzio attorno a lui, non sentiva niente se non il vibrare della corda sotto i suoi piedi e nel suo cervello.
Iniziò ad avanzare adagio con le tempie che gli pulsavano, sentiva le gambe pesanti e i piedi cercare con frenesia la corda; si chiese a che punto era, si distrasse cominciò a ondeggiare, spalancando gli occhi vide la folla: “Non ancora pensò con rabbia, riprese l'equilibrio e richiuse gli occhi.
Ora avanzava pensando al figlio e alla sua donna, le sue gambe ripresero forza, e nel buio delle sue palpebre vedeva due fari a condurlo. Una ventata improvvisa lo assalì, si dovette contorcere fin quasi inginocchiarsi per non cadere e aprendo gli occhi incontrò lo sguardo impietrito della sua compagna.
Guardo la corda davanti a lui, sembrava cortissima, si rialzo e si avviò sicuro verso l'arrivo.
Ora la corda era una pista di atletica, era il suo mondo, il suo modo di amare la vita.
Arrivò alla fine quasi danzando, o almeno a lui così sembrò, gli applausi lo entusiasmarono.
Scese e abbracciò la moglie ridendo commosso.
Da quel giorno la corda l'avrebbe ripercorsa altre mille volte, a volte dominandola e a volte terrorizzato, ma sempre con la certezza che dall'altra parte c'era un obbiettivo: semplicemente la vita.